Sempre più frequentemente, anche nei centri abitati, capita di trovare esemplari di riccio, specialmente da fine aprile a fine settembre.
Il riccio è famoso per i suoi aculei pungenti e per un’incredibile mossa difensiva che lo rende davvero speciale. In caso di pericolo, infatti, i suoi muscoli dorsali si attivano in modo da consentirgli di appallottolarsi su se stesso e drizzare tutte le spine fino a diventare quasi invulnerabile.
Come le talpe, questo animale appartiene all’ordine degli insettivori, anche se la sua dieta prevede anche invertebrati e piccoli serpenti. La durata media della sua vita è 8-10 anni e in natura vive in una tana scavata nel terreno, profonda circa 50 cm.
I ricci sono animali notturni. Durante il giorno spesso sono nascosti nelle loro tane a dormire. Usualmente vanno in letargo tra novembre e metà marzo, ma a volte possono essere visti in giro durante questo periodo cambiando i siti di nidificazione.
Potrebbe essere eccitante incontrarne uno durante il giorno, ma se lo vedi è molto probabile che sia nei guai e abbia bisogno del tuo aiuto.
Per scoprire quando e come intervenire, ecco una piccola guida per i non esperti.
I ricci sono animali selvatici, quindi essere maneggiati è un’esperienza stressante. Se non sei sicuro di quello che fai, contatta sempre gruppo di specialisti prima di provare ad aiutarlo, come, ad esempio, i centri di recupero animali selvatici provinciali.
Quando vanno soccorsi?
quando sono:
- feriti;
- colpiti da zecche, che è una delle principali cause di morte per anemia grave, o infestato di pulci;
- malati, ossia quando il riccio si corica su un fianco, barcolla, trascina le zampe posteriori e fatica a deambulare;
- orfani che vagano in cerca della madre;
- quando vagano di giorno;
- quando si trovano in zone di imminente pericolo (pozzi, pozzetti, tombini, strade molto trafficate, piscine, reti metalliche, reti per orti, trappole per topi, cantieri di lavoro, etc).
Se si decide di intervenire:
Prepara una scatola di cartone con i lati alti foderandola con un asciugamano o un giornale accartocciato, in modo che il riccio possa nascondersi.
Trovati un paio di guanti da giardinaggio prima di raccogliere delicatamente il riccio per porlo nella scatola.
Conserva la scatola in un luogo tranquillo e caldo: una borsa dell’acqua calda, avvolta in un asciugamano, può fornire una delicata fonte di calore.
Puoi fornire acqua fresca e cibo carnoso per cani o gatti, ma non cercare di nutrire direttamente. I ricci soccorsi non devono mai essere alimentati, poiché spesso ci possono essere spaccature del palato o traumi della mandibola e un intervento “fai da te”, somministrando cibo, potrebbe aggravare una situazione già precaria. E’ importante quindi attende l’intervento degli specialisti.
Tra fine aprile a fine settembre bisogna stare attenti se il riccio è una mamma che sta allattando. E’ importante controllare che nelle vicinanze non ci sia una cucciolata nascosta tra i cespugli. In questo caso bisogna raccogliere i piccoli, tenendoli separati dalla mamma che, spaventata, potrebbe fargli del male.
Cosa non dare mai a un riccio
- Latte vaccino, latte per bambini, latte per gattini o derivati del latte;
- mandorle, poiché contengono l’acido cianidrico, tossico per i ricci;
- nocciole, poiché rischiano di bloccare la trachea dell’animale.
Rendi il tuo giardino un paradiso per la fauna selvatica
Il contributo di tutti è importante. Insieme, i nostri giardini e terreni possono essere uno spazio per la fauna selvatica più grande di tutte le nostre Riserve Naturali Nazionali, quindi coltivando in modo rispettoso della fauna selvatica, possiamo aiutare i nostri compagni spinosi a muoversi in sicurezza e trovare una casa.
Cosa possiamo fare?
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Lasciare un angolino ricco di rametti e foglie, che il riccio può utilizzare per creare il proprio nido;
- non utilizzare mai lumachicidi o diserbanti, poiché indeboliscono il loro sistema immunitario, o muoiono immediatamente tra atroci sofferenze, nutrendosi di lumache intossicate;
- in estate mettere acqua fresca in una ciotola bassa, fuori dalla porta o nell’orto;
- posizionare crocchette o “umido” per gatti, in una casetta mangiatoia, con un’apertura di cm 10×10, per avere la certezza che sia il riccio ad alimentarsi e non gatti e/o cani.