Carissimi
Ho visto un re! Ah, beh, sì, beh ….
Ora non posso scandalizzarmi io che sono di “filosofia eprunistica” e stimo coloro che sono in grado di apprezzare la sottile ironia nella lettura di ciò che li circonda.
Non posso scandalizzarmi io che nutro simpatia per le persone che pur avendo un ruolo, riescono a non prendersi troppo sul serio, mantenendo intatta la loro autorevolezza e che tolta la giacca e la cravatta riescono a sorridere e a far sorridere almeno cinque minuti durante la settimana.
A Crongoli, paesello madonita di 170 anime tra uomini e animali, dove trascorro da qualche anno le mie vacanze o il fine settimana, non si fanno scrupoli perché è gente semplice e lì non si pone il problema dell’immagine, poiché oltre a essere una democrazia diretta, le riunioni di politica già si fanno al bar tra sostanziose bevute e ognuno vi giunge vestito per come torna dalla campagna o dalla mannara e inoltre non ci sono grandi ambizioni politiche, lì il sindaco che l’unico istruito, lo ha voluto fare, lo sa fare e adesso lo deve fare perché nessuno vorrebbe il suo posto visto gli oneri e le incombenze.
Ma Crongoli è un caso speciale, quasi un caso irreale, in ogni altro posto del paese la politica è apparire ancor più che lavorare.
In America ad esempio qualcuno fa un peto e subito ci si aspetta la presa di posizione della Casa Bianca.
Così il portavoce o lo stesso presidente riuniscono la stampa per dare la loro versione davanti all’evento e la popolazione dopo aver visto l’uomo più potente del mondo dietro a quello scudo congressuale e dei microfoni si rasserena.
Poco importa se prendendosi poco sul serio il presidente degli Stati Uniti si lasci poco dopo coinvolgere in recitazioni in piccole farse divertenti che canzonano il proprio ruolo o addirittura si metta a cantare in pubblico o giocare a basket e fare jogging in mezzo alla gente, poiché la gente pensa che fare il presidente sia il sogno di qualunque americano e che chiunque possa fare il presidente e quindi è un uomo come tutti loro, ma non dimenticano mai che uscito fuori da questi siparietti, quell’uomo riprende la propria autorevolezza e il proprio potere e che costui ha la valigetta con i codici degli armamenti nucleari sempre con lui.
Abbiamo visto Putin suonare il pianoforte e cantare sul palco in galà di beneficenza davanti alle telecamere e accennare a sorrisi sentendo canzoni napoletane, ma non appena si è spento quel sorriso e tornato in lui quello sguardo di ghiaccio impenetrabile di un uomo potente ed ex Kgb ecco che costui è ritornato a incutere timore e riverenza davanti a cotanta autorevolezza.
Abbiamo visto la regina Elisabetta recitare accanto a 007 in compagnia dei suoi cani e ipotizzare un improbabile arrivo nello stadio dove si inauguravano le olimpiadi londinesi lanciandosi da un paracadute, ma subito
dopo al suo jubilee l’abbiamo vista ghiacciare con uno sguardo il figlio Carlo che davanti al mondo aggiungeva la parola mamma subito dopo sua maestà nel rivolgerle gli auguri ufficiali, come a dire “ognuno chi so pulaci”!
Abbiamo visto lo zio Silvio farsi rimproverare dalla regina o fare le corna dietro la testa nelle foto ufficiali dei summit internazionali e lo abbiamo visto …. Va beh quella è un’altra storia.
Pertanto, cosa volete che siano i tentativi a volte goffi e impacciati di Theresa May Brasiero e di qualche borgomastro locale di improvvisare un balletto davanti al pubblico plaudente, quando davanti ai nostri occhi abbiamo simpaticamente impressa l’immagine di Nelson Mandela ballare con la sua gente (forse anche come rito liberatori e di sgranchita dopo decenni passati in prigione soltanto per le sue idee).
La grandezza di un uomo e la sua autorevolezza non si giudica da questi episodi, quando ti metti in gioco in questo modo, ma da quello che fai normalmente, da chi sei, chi sei stato è cosa farai appena finito di “giocare”.
Quasi certamente non vedremo mai Mattarella fare quello che hanno fatto i suoi colleghi presidenti, ma il leggere un sorriso in quei suoi occhi sempre attenti e concentrati, sarà già un segno di grande divertimento e partecipazione da parte sua e nostra.
Oltre l’immagine ci sta il carattere e l’autorevolezza e un po’ di eprunicità non farebbe male.
Un abbraccio, Epruno.