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Gli eventi

I concerti estivi si trasferiscono da Taormina a Catania e la Perla si divide

venerdì 15 Marzo 2024
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I grandi eventi estivi si apprestano a salutare Taormina e da quest’anno si spostano a Catania, ma anche a Siracusa e Messina. La new era della musica in Sicilia è ormai un dato di fatto, con gli impresari dei concerti che non hanno gradito l’aumento del canone del Teatro Antico di Taormina e hanno deciso di trasferire altrove gli spettacoli che sino a questo momento facevano registrare il pienone nella Perla dello Ionio con circa 4 mila presenze a sera nel principale sito archeologico della capitale del turismo siciliano.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la novità, in vigore da quest’anno, di una percentuale del canone di locazione che andrà anche ai Comuni nel cui territorio ricade il parco archeologico in oggetto, e in questo caso alla casa municipale di Taormina. Numeri che si aggiungono a quelli che impone, a sua volta, la Regione Siciliana. Da qui l’incremento complessivo dei costi a carico dei management, che non intendono sostenere questi ulteriori oneri, ritengono eccessivo il quadro degli oneri economici che si è delineato a Taormina per organizzare gli spettacoli e hanno maturato la volontà di avviare un altro percorso, in particolare a Catania dove nel Giardino Bellini, si sta prevedendo una nuova arena-teatro estiva da circa 5 mila posti.

A Catania quest’estate si esibiranno diversi volti noti del mondo della musica, tra cui: Il Volo, Francesco De Gregori, Fiorella Mannoia, Gigi D’Alessio, Pooh e Antonello Venditti, Annalisa, Mahmood, Achille Lauro e Irama, Tommaso Paradiso, Salmo e Noyz, CCCP, Marcella Bella, Tony Hadley e altri artisti che si aggiungeranno al cartellone in fase di allestimento. Buona parte o quasi tutti questi nomi sino a questo momento sarebbero finiti nell’agenda estiva degli eventi per Taormina e invece si esibiranno a Catania.

La “fuga” dei concerti da Taormina a Catania ora fa discutere, accende la polemica ma soprattutto divide gli operatori economici della Perla dello Ionio. A Taormina c’è chi non rimpiange i concerti, ed evidenzia che portavano anche e soprattutto il caos in termini di viabilità per l’assalto di quelle 4 mila persone che tra il pomeriggio e la serata raggiungevano Taormina e intasavano le vie d’accesso al paese ed occupavano i parcheggi, per poi recarsi direttamente al Teatro Antico. Questo nuovo scenario, in particolare, non dispiace agli albergatori, in un contesto come Taormina che è sempre più votato ad un turismo di lusso e reclama, insomma, una città che si possa presentare più ordinata e meno caotica. Ma a lamentare, tuttavia, l’addio dei concerti è una parte degli operatori economici, soprattutto i commercianti, secondo i quali ci sarà un calo dell’indotto e comunque si tratta di 4 mila persone in meno nel territorio cittadino.

“Ci sono già prenotazioni che superano il 90% in città e la perdita dei concerti non sarà un danno importante per la cittàTaormina non ha bisogno di eventi di massa, ma di nicchia”, ha detto l’assessore al Turismo, Jonathan Sferra. Il Comune di Taormina, come si ricorderà, ha lamentato, in particolare con il sindaco Cateno De Luca, l’impossibilità sinora per le casse comunali di ottenere un riscontro economico rispetto agli incassi che si verificano in favore dei privati per i grandi eventi al Teatro Antico. Nei mesi scorsi, su proposta dello stesso De Luca all’Ars, si è arrivati ad una complementare novità sullo sbigliettamento nei siti archeologici e i parchi siciliani hanno così previsto la stipula di una convenzione con i sindaci dei comuni nel cui territorio ricadono i relativi luoghi culturali che riconosce il 15% dei proventi derivanti dalla vendita dei biglietti d’ingresso. Ora si va verso un’estate che, a quanto pare, non sarà più caratterizzata a Taormina dai numerosi concerti, che da più parti venivano ritenuti anche troppi, e che andavano in scena anche ad agosto, nel momento di massima pressione turistica sulla città. A sorpresa, tuttavia, si sta per passare dal problema di tanti eventi alla novità di un calendario che potrebbe essere assai più scarno di appuntamenti musicali.

 

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