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Palazzo Madama

Ignazio La Russa nuovo Presidente del Senato: è il quarto siciliano

giovedì 13 Ottobre 2022
Ignazio La Russa

Ignazio La Russa è il nuovo Presidente del Senato. Maria Elisabetta Alberti Casellati, Presidente nella XVIII legislatura, passa così il testimone al senatore di Fratelli d’Italia. La Russa è il quarto siciliano ad essere stato eletto Presidente del Senato della Repubblica Italiana, dopo Giuseppe Paratore (1952-1953), Renato Schifani (2008-2013) e Pietro Grasso (2013-2018).

Già da diverse ore sembrava certo il nome di Ignazio La Russa, soprattutto dopo il passo indietro del leghista Roberto Calderoli che all’entrate di Palazzo Madama ha dichiarato: “C’è l’accordo sul nome di La Russa. Volentieri faccio un passo indietro per il bene del paese“. Non è mancato il commento di La Russa: “Grande gesto di generosità di Roberto Calderoli che, come me, forse più di me poteva fare e avrebbe titoli per essere il presidente del Senato. Lo ringrazio per la sua scelta che è politica e gli rinnovo la mia amicizia e gratitudine“. La conferma è arrivata anche da Francesco Lollobrigida (FdI) che  all’entrata della Camera dei deputati ha dichiarato che “su La Russa c’è una maggioranza“.

Grandi tensioni nel centrodestra. Forza Italia infatti non ha partecipa alla votazione per l’elezione del presidente del Senato, come segnale di protesta. La motivazione sembrerebbe legata al poco peso nel Governo. Solo Berlusconi e Casellati hanno votato. Insulti inoltre sarebbero volati in aula tra il Cavaliere e La Russa.

COME E’ STATO ELETTO IL PRESIDENTE DEL SENATO

La prima votazione è stata sufficiente per eleggere il nuovo Presidente. La Russa ha infatti ottenuto 116 voti. 65 sono state le schede bianche, mentre 2 voti sono andati a Segre e Calderoli.

Per eleggere il Presidente del Senato alla prima votazione è necessaria la maggioranza assoluta dei componenti (104). Se non si riuscisse ad arrivare ad un nome, la stessa procedura viene ripetuta per la seconda votazione. Dalla terza è necessaria la maggioranza assoluta dei presenti. Dalla quarta votazione è previsto invece il ballottaggio tra i due nomi più votati della terza votazione.

I 200 senatori neo eletti, insieme ai 6 senatori a vita, sono stati convocati oggi per la prima volta a Palazzo Madama. La seduta, iniziata alle ore 10.30, è stata presieduta da Liliana Segre.

La senatrice è stata accolta da una standing ovation dell’aula. “Desidero indirizzare al Presidente Emerito Giorgio Napolitano, che non ha potuto presiedere la seduta odierna, i più fervidi auguri e la speranza di vederlo ritornare presto ristabilito in Senato“. Così ha aperto Liliana Segre. “Il presidente Napolitano mi incarica di condividere con voi queste sue parole. Desidero esprimere a tutte le senatrici ed i senatori, di vecchia e nuova nomina, i migliori auguri di buon lavoro, al servizio esclusivo del nostro Paese e dell’istituzione parlamentare ai quali ho dedicato larga parte della mia vita“.

Ed il valore simbolico di questa circostanza casuale si amplifica nella mia mente perché, vedete, ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre; ed è impossibile per me non provare una sorta di vertigine ricordando che quella stessa bambina che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita, fu costretta dalle leggi razziste a lasciare vuoto il suo banco delle scuole elementari, oggi si trova per uno strano destino addirittura sul banco più prestigioso del Senato“.

In questo mese di ottobre nel quale cade il centenario della Marcia su Roma, che dette inizio alla dittatura fascista, tocca proprio ad una come me assumere momentaneamente la presidenza di questo tempio della democrazia che è il Senato della Repubblica“.

Le grandi nazioni, poi, dimostrano di essere tali anche riconoscendosi coralmente nelle festività civili, ritrovandosi affratellate attorno alle ricorrenze scolpite nel grande libro della storia patria. Perché non dovrebbe essere così anche per il popolo italiano? Perché mai dovrebbero essere vissute come date ‘divisive’ anziché con autentico spirito repubblicano, il 25 Aprile festa della Liberazione, il 1° Maggio festa del lavoro, il 2 Giugno festa della Repubblica?“.

Piccole curiosità.

La prima riguarda il virologo Andrea Crisanti, eletto senatore tra le fila del PD, a cui è caduta la scheda sotto il catafalco. I commessi d’aula non sono riusciti a recuperarla, rendendo così necessaria la sospensione della votazione.

La seconda l’assenza di Ilaria Cucchi. La neo-eletta di Alleanza verdi – Sinistra italiana non era presente a causa del covid. “Gli imprevisti della vita. Essere eletti in Senato e non poter partecipare alla seduta d’insediamento per via del covid. Avrei voluto stringere la mano a Liliana Segre, stamattina. Sarebbe stato per me il modo più bello di iniziare questa nuova avventura. Ma ci saranno presto altre occasioni. Cercherò di essere la vostra voce. Di tutti voi che mi avete supportata in questi anni, che mi avete dato fiducia. Di tutti voi che credete nell’importanza di difendere i diritti umani, sociali e civili. Sono onorata, emozionata e lavorerò con serietà e dedizione. Ci riuscirò perché saprò che siete con me“. Così la senatrice su Facebook.

Altra curiosità è invece su Silvio Berlusconi. Il Cavaliere ha votato tra gli applausi di alcuni senatori di FI ma è uscito dal lato sbagliato dell’urna e i commessi gli hanno indicano di rientrare per uscire poi dal lato giusto.

CHI E’ IL PRESIDENTE DEL SENATO IGNAZIO LA RUSSA

Ignazio La Russa vanta una lunga esperienza politica. Nato a Paternò nel 1947, La Russa ha ricoperto più di una volta il ruolo di Ministro ed è stato, nel dicembre del 2012, tra i fondatori di Fratelli d’Italia, con Giorgia Meloni e Guido Crosetto.

Nel 1971 è responsabile del Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano. Nel 1985 viene candidato alle elezioni regionali in Lombardia dall’MSI, venendo eletto in consiglio regionale della Lombardia, nel collegio di Milano. Viene poi riconfermato alle regionali lombarde del 1990. Dal 1989 al 1994 è stato consigliere comunale di San Donato Milanese.

Alle elezioni politiche del 1992 viene candidato, ed eletto, contemporaneamente sia alla Camera dei deputati nella circoscrizione Milano-Pavia, nelle liste dell’MSI, optando per il seggio alla Camera. Venne riconfermato tra le liste di Alleanza Nazionale alla Camera nelle politiche del 1994. Fu eletto successivamente Vicepresidente della Camera.

Durante la Svolta di Fiuggi nel 1995, fu in prima linea nella fondazione di Alleanza Nazionale, guidata da Gianfranco Fini. Venne rieletto nuovamente nel 1996 per il Polo per le Libertà e nel 2001 per la Casa delle Libertà. È stato capogruppo di AN dal 4 giugno 2001 all’8 ottobre 2003. Si candida alle elezioni amministrative del 2004 come consigliere della provincia di Milano nel collegio di Busto Garolfo, ma non è eletto. Viene rieletto deputato alle elezioni del 2006 e del 2008, questa volta nelle liste del Popolo della Libertà. Il 7 maggio 2008 viene nominato ministro della difesa all’interno del nuovo governo Berlusconi IV. Si candida alle elezioni europee del 2009 e viene eletto ma decide di rinunciare al seggio in favore di quello alla Camera dei Deputati.

Nel 2012 annuncia la sua uscita dal Popolo della Libertà e tre giorni dopo fonda, assieme a Giorgia Meloni e Guido Crosetto, Fratelli d’Italia. Alle politiche del 2013 è rieletto deputato proprio con Fratelli d’Italia. Alle elezioni politiche del 2018 viene candidato al Senato, di cui diventa Vicepresidente.

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