Resta sulla cattedra, stavolta per dare i voti a sé stesso. Il professore Leoluca Orlando, fa un bilancio di oltre 40 anni di impegno politico a Palermo: “Consegno una città all’avanguardia in termini culturali e sul piano dei diritti ma non altrettanto avanti in termini economici”, ha detto il primo cittadino, a margine di un incontro con il Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Antonio Parenti.
Ecco dunque il principale rammarico di Orlando: “C’è un tempo per ogni cosa. Se muoio stanotte muoio felice. Missione compiuta ma non completata. La città ha bisogno di molte cose ma, credo che abbiamo vissuto un’esperienza straordinariamente importante che ci consente di guardare al futuro con un background culturale diverso. Palermo viene percepita come una città che domani sarà meglio di oggi. Coltiviamo la speranza che si possa superare la condanna che “cu nasci tunnu un pò moriri quatratu”.
L’incontro con Parenti, è un occasione per parlare di Europa, di opportunità e di criticità. “L’Unione Europea – prosegue Orlando – è il mondo che vorrei, un mondo di eguali, senza frontiere, del rispetto: una patria delle patrie. Sul tema dei diritti, Palermo è più avanti rispetto all’Europa anche grazie alla sofferenza delle vittime della mafia e dei migranti, è all’ avanguardia in termini culturali ma non in termini economici. E’ la nostra sconfitta“.
La nuova primavera di Palermo, il riscatto economico della città, potrebbe arrivare già nel 2022, proprio nell’anno – ironia della sorte – dell’addio (quasi) definitivo di Orlando. A sottolinearlo, il Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Antonio Parenti che ha detto: ” Il mezzogiorno è per l’Europa una grandissima opportunità. Il Next Generation EU, declinato in Italia nel Pnrr, vede quasi il 40 per cento delle sue risorse devoluto al Sud per grandi opere da realizzare al massimo in sei anni. Il prossimo anno, come ricordato dal Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, sarà l’anno dei giovani. A questi, le politiche dell’Unione dovranno restituire con gli interessi, quanto oggi stanno sacrificando per rilanciare l’economia post pandemia”.
E poi c’è la questione immigrazione, altro tema caldo che unisce a doppio filo Palermo e l’ Europa. “Siamo davanti a visioni diverse. Sul tavolo della Commissione europea, da oltre un anno c’è un progetto che fatica ad avanzare. Abbiamo bisogno di cambiare approccio e di vedere la questione in maniera egoistica. Siamo un continente che sta invecchiando, serve nuova linfa. Certo, l’immigrazione va governata ma è necessario vederla come un’ opportunità e non più come un problema. L’esperienza di Palermo può stimolare un accordo da raggiungere nel più breve tempo possibile e voltare pagina”, ha concluso Parenti.
Infine, il sindaco di Palermo, nel ricordare quanto Palermo senza l’Europa morirebbe, sottolinea un’altra necessità che segna un ulteriore passo in avanti nella costruzione di un progetto migliore. “L’Europa, dice Orlando, deve cessare di essere un riferimento finanziario per diventare riferimento culturale. Chi ha immaginato il superamento dei confini dopo la seconda guerra mondiale, immaginava di abbattere le frontiere in nome di una dimensione economica. Con l’euro questo percorso si è concluso e si è aperta la strada dei diritti. La pandemia ha consegnato all’Europa nuovi equilibri politici. Le elezioni del Parlamento europeo hanno fugato i rischi di populismo, costringendo tutti a un cambio prospettiva. E’ tempo di superare due meccanismi di cui l’Europa è stata vittima: l’unanimità, che consente a piccola minoranza di bloccare il cambiamento e il sistema degli assi. Mi auguro che il nuovo governo tedesco, rinunci a un po’ di egemonia per un maggiore coinvolgimento altrui”.
Immancabile la battuta sul futuro che potrebbe vedere l’ormai uscente Orlando in corsa per una nuova campagna elettorale . “Sono pronto a candidarmi come presidente del mondo ma non esiste. Mi auguro però che qualcuno realizzi questa posizione”.