Carissimi
“La strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni”. Fesserie! Chi vi racconta ciò non è mai stato all’inferno e crede solamente che l’inferno sia quell’invenzione religiosa che idealizza un posto dove si espieranno tutte le nefandezze terrene eppure …
Io sono convinto che specialmente per noi cristiani, se mai è stato progettato questo inferno, sia rimasto come una delle tante cattedrali nel deserto, opera incompiuta e rimasta vuota ed inutilizzata e non perché non ci sarebbero stati clienti, … anzi …. ma perché la nostra è una delle religioni tra le più corruttibili e fatta a nostra immagine e somiglianza e non rigorosa come le altre religioni altrettanto antiche o maggiormente seguite, dove l’essere praticante impone la rettitudine sempre e dovunque …. mentre per noi c’è sempre tempo per pentirsi fino all’ultimo e così avrà fatto Hitler, i papi del medioevo e tutti i personaggi diabolici e nefandi che hanno arricchito le loro tavole della presenza cosante di prelati, quegli stessi che potevano permettersi la gestione di una banca e giocare a golf o umili attici di 750 mq che ricordano vagamente la capanna di Betlemme dove la cristianità nacque.
Pertanto, “che ve lo dico a fare!” Il diavolo e l’inferno sono sulla terra, certamente, per il resto vorrei aver lasciato il beneficio del dubbio che vi scioglierei soltanto nel momento in cui vi dovessi arrivare dopo la morte se trovassi il modo di comunicare con voi.
Pertanto l’inferno terreno non è lastricato di buone intenzioni, ma di poster e di acclamazioni di gente inguardabile che attraversa giornalmente le ns vite condizionandole, di gente che va all’inferno e poi ritorna più lindo di prima e con una faccia pulita come il culo di un bambino, come se la vita precedente non ci fosse mai stata, senza necessità di reincarnazione che non esiste, ma grazie alla poca memoria RAM dell’essere umano, tarata mediamente in due anni.
In questo inferno terreno pertanto c’è un passio di quello che farebbe invidia alla vere movide ante-covid di Barcellona ed a guardare tutto ciò, siamo rimasti noi che davanti ad ogni cosa siamo sempre in grado di meravigliarci e ripeterci: minchia! Non me l’aspettavo.
Scontato qualcosa, ci si prende qualche dispiacere, qualche pedata e si ritorna come prima, più in forma di prima a far danno, a danneggiar la gente.
Ho sempre guardato alle guerre come a quei momenti in cui finita una partita nel gioco delle carte le si rimischia per ricominciare una nuova partita, con ruoli diversi di vincenti e perdenti, poiché la guerra cancella gli individui e la memoria di costoro, lasciando quei beni incustoditi alla mercè di un nuovo ladro pronto ad appropriarsene, poiché se si avesse memoria ricorderemmo che si giunge al mondo senza nulla ma con la voglia di mettere in atto l’unico hobby più antico del genere umano, quello di guardarsi attorno e disegnare confini di proprietà e dire: “questo è mio, tutto questo è mio …..” Dimenticando che la terra esiste da prima di noi ed esisterà malgrado tutto dopo di noi.
E quindi in questo inferno terreno non pensate che l’uomo non abbia l’ambizione di riuscire a prendere in giro anche la guerra, anzi ne finirà per approfittare, quanta gente si arricchisce delle disgrazie altrui in questi periodi e mentre tutti patiscono ci sono questi meravigliosi ratti che proliferano senza scrupoli.
Ecco perché come sempre l’unica cosa che non mi preoccupa non è il futuro, poiché questo verrà dopo il presente e se mi dovessi attardare non mi aspetterà, ma mi preoccupa il ruolo che in questo futuro io dovrò avere.
Mi auguro solo che questa pandemia sia come uno tsunami e che alla fine procuri delle onde così grandi che spazzino e nel ritirarsi puliscano, tutto ciò che troveranno al suolo, così come un diluvio universale e non soltanto si porti con se chi del male ne ha fatto da sempre una professione, consapevole che l’inferno e il giudizio universale non esistano, ma si porti via soprattutto i ratti che dispensando una immagine di perbenismo e di unti dal Signore in questo momento sono più sporchi di tutti i demoni che hanno funestato le nostre vite.
Si ripartirà ed io e molti di voi perbene, avendo già dato potremo farci trovare pronti dicendo: “presente”!
Decideremo di avere un ruolo di protagonisti per le nostre vite e per chi ci merita. Non è finita, ma sta per ricominciare.
Un abbraccio, Epruno.