Angelo Onorato avrebbe confidato a un avvocato-amico di avere problemi economici dovuti a debiti e a crediti che non riusciva a incassare. È uno degli spunti d’indagine che gli investigatori stanno verificando. L’avvocato sentito ieri sera negli uffici della squadra mobile di Palermo è un tributarista. L’imprenditore si affidava al professionista per gli aspetti fiscali della sua società. Gli investigatori lo avrebbero ascoltato per accertare la situazione economica ed eventuali collegamenti con la sua morte per questione di debiti o crisi finanziaria.
Secondo indiscrezioni, l’uomo avrebbe consegnato una lettera in cui Angelo Onorato, avrebbe scritto alla famiglia che stava affrontando un momento difficile e che se gli fosse successo qualcosa si sarebbero dovuti rivolgere all’avvocato “che conosce tutta la situazione“. Nel biglietto ci sarebbero anche indicazioni generiche su chi avrebbe potuto danneggiarlo.
“Vado a risolvere una questione con una persona di Capaci, spero in maniera bonaria“, avrebbe anche detto la vittima, ieri, a un parente secondo quanto si apprende in ambienti vicino alla famiglia. L’uomo in mattinata sarebbe andato a prendere un familiare all’aeroporto e lo avrebbe poi portato ad una festa organizzata per un battesimo, in un comune vicino Palermo.
La risposta sulla morte potrebbe anche trovarsi nelle immagini riprese da due telecamere di sorveglianza collocate nei pressi dell’auto in cui è stato scoperto il cadavere.
LE PAROLE DELLA FAMIGLIA
Gli investigatori hanno ascoltato anche l’eurodeputata Francesca Donato, moglie della vittima, e la figlia Carolina: le due donne hanno scoperto il cadavere dell’uomo, raggiungendo l’auto, accostata al marciapiede, attraverso il segnale gps del cellulare.
La donna ripete ad alcuni amici con i quali è in costante contatto: “Angelo non s’è ammazzato“, ribadendo quando aveva detto nel primo pomeriggio di ieri subito dopo il ritrovamento del corpo del marito.
Sottolinea che il padre non si è suicidato anche la figlia Carolina: “Le notizie viaggiano alla velocità della luce e spesso inesatte, quindi sento la necessità di specificare come stanno le cose – ha scritto la ragazza su Fb in un post con sfondo nero – Mio padre non si è suicidato. Non era una persona che avrebbe mai lasciato la sua famiglia così, e soprattutto, per come io stessa insieme a mia madre l’abbiamo trovato, vi dico che non è stato un suicidio ma un omicidio – conclude – Che nessuno osi dire o anche pensare che si sia suicidato”.
GLI ACCERTAMENTI MEDICI
Tuttavia, nessun segno di violenza sarebbe stato trovato sul cadavere di Angelo Onorato. Emerge dai primi accertamenti medico-legali sul corpo che si trova nell’istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo. Le analisi sembrerebbero propendere dunque per la tesi del suicidio. L’architetto aveva i mocassini sfilati dai piedi e una chiazza di sangue sulla camicia compatibile con il gesto estremo.
Il suv di Angelo Onorato, era parcheggiato in un punto cieco tra due telecamere di sorveglianza. Dalle registrazioni delle immagini è evidente che nessun veicolo si è fermato nei pressi del Range Rover del professionista perché tutte le macchine “filmate” sono passate in un tempo incompatibile con una sosta. Né è stato ripreso alcun passante a piedi. Le circostanze avvalorerebbero la tesi del suicidio, tranne ipotizzare che il killer si sia allontanato arrampicandosi sul muro, alto almeno due metri, che delimita l’autostrada per evitare di essere ripreso.