La politica “ibernata” sino al prossimo 9 giugno?
Sembrerebbe proprio di si. Dopo la paralisi dell’attività legislativa, o il suo sostanziale rallentamento in termini di produttività, anche le interlocuzioni all’interno delle due coalizioni rischiano un prolungato effetto di ingessamento.
Il centrodestra, per fare un esempio, aveva allestito un potenziale vertice per oggi con argomenti caldi, uno per tutti, la Sanità. Eppure non solo dell’incontro si sono al momento perse le tracce, ma soprattutto i principali “big” della coalizione avrebbero fatto notare che al momento iniziative del genere sono poco praticabili.
Episodio a parte, la “logistica” della campagna elettorale produce i suoi effetti e riduce in generale i margini di manovra.
Anche nel centrosinistra, dove non si pratica il linguaggio dei vertici di maggioranza, annaspa tra tanti problemi e sovrastimate incomprensioni.
La presenza dei partiti pronti a correre nella competizione europea con liste schierate nel proporzionale, insomma, tende a far recuperare a ogni simbolo il suo bisogno di identità.
Non a caso nei giorni scorsi anche la Dc di Cuffaro ha voluto far partire il proprio contropiede rilanciando sulle polemiche che riguardano “la purezza” del consenso cuffariano. Batti e ribatti a cui i siciliani sono da tempo abituati e che in pratica non spostano nulla.
Niente di nuovo dunque sotto il sole, tranne per il fatto che il ritmo della campagna elettorale, a presentazione di liste avvenuta, aumenterà, rallentando ancora di più tutto il resto.