Il Palacongressi non avrà l’agibilità. La corsa verso il G7 di Taormina diventa una farsa
Emanuele Cammaroto
lunedì 10 Aprile 2017
Doveva essere il fiore all’occhiello di un G7 indimenticabile e invece rappresenterà l’emblema impietoso di un G7 delle occasioni mancate, l’evento illusorio del quale alla Città di Taormina poco o nulla rimarrà. Stiamo parlando del Palazzo dei Congressi, che a distanza di 36 anni dall’inaugurazione (avvenuta nel 1981 lì dove prima si trovava il Teatro Margherita) non avrà l’agibilità definitiva nemmeno con i lavori in vista del summit dei sette grandi.
Il cantiere all’auditorium di piazza Vittorio Emanuele è scattato soltanto nelle scorse ore, ad un mese e mezzo dal G7, e le transenne posizionate all’esterno del complesso nella mattinata di sabato 8 aprile la dicono lunga su quel che sarà: pochi lavori di manutenzione ordinaria, un po’ di sistemazione all’impiantistica, una ripulitura alle sale conferenza e l’adeguamento del certificato antincendio visto che l’ultimo risaliva ormai al 2013. Per il resto non ci sarà tempo e nemmeno possibilità di intervenire, perché il G7 incombe e il Comune di Taormina ha sperato nel “miracolo” senza nemmeno dotare il Governo italiano di un progetto in grado di portare alla svolta.
“Il Palacongressi sarà finalmente a norma una volta per tutte”, “il Palacongressi avrà l’agibilità definitiva”, “il Sottosegretario Boschi ci ha garantito che i lavori dovranno portare all’agibilità completa”, “non ci saranno deroghe provvisorie”: questi ed altri slogansono stati, sino a pochi giorni fa, sbandierati a Taormina, nello specifico dall’Amministrazione comunale, per alimentare la speranza, l’attesa e in realtà nient’altro che la mera illusione di poter risolvere la questione dell’agibilità di un palazzo che da tempo immemore apre e chiude di continuo e che funziona insomma a singhiozzo. L’agibilità definitiva era e resta una chimera, arriva soltanto l’ennesima deroga, una fruizione a tempo che consentirà l’apertura nella due giorni internazionale del G7: per il resto, questione rimandata e dovrà essere la politica taorminese a darsi una regolata e una svegliata, cercando di risolvere un problema che non è impossibile affrontare ma sul quale le varie Amministrazioni non hanno mai avuto le idee chiare e la forza di dirimere il tutto.
Qualcosa si farà per migliorare la situazione del Palacongressi, e d’altronde non poteva avere la “bacchetta magica” il Commissario straordinario Riccardo Carpino, che si è insediato il 4 gennaio scorso e ha atteso a lungo che la casa municipale dotasse la struttura governativa di un progetto sul Palacongressi, dove invece sinora si è sempre andati avanti a via di “rattoppi” e manutenzioni per lo più inutili che sono costati centinaia di migliaia di euro alle casse del Comune.
“I lavori che faremo col supporto dei Vigili del Fuoco e dell’Aeronautica – spiega Carpino – consentiranno l’apertura, previo determinate autorizzazioni che interverranno una volta che ci saranno le condizioni. Questi interventi di adesso saranno utili anche per il dopo, nel senso che in presenza di queste misure precauzionali aggiuntive, le attività in corso torneranno utili. Il certificato di prevenzione incendi manca dal 2013 non perché non ci sia stato un adempimento burocratico, ma perché non ci sono state sinora le condizioni per rilasciarlo. I lavori che effettueremo consentiranno, in sostanza, un sostanzioso passo in avanti molto significativo rispetto alla situazione attuale che non consentirebbe l’apertura del palazzo in queste occasioni”.
Non è servito nemmeno il sopralluogo in “grande stile” della Boschiche il 24 febbraio scorso, nella sua visita a Taormina, si era anche recata al palazzo, accompagnata dagli amministratori: la Maria Elenasi è dovuta arrendere all’evidenza di una struttura incompiuta, sulla quale non a caso qualcuno a Taormina ha provocatoriamente ipotizzato un’altra soluzione: anziché proseguire nei rattoppi, fare prima a buttare tutto giù e ricostruire.
Alla fine il Palacongressi funzionerà per il G7 con una corsa contro il tempo avviata proprio in queste ore dai militari dell’Aeronautica e dai Vigili del Fuoco: il resto dovrà cercare di farlo da giugno in poi la politica locale se riuscirà finalmente a scrollarsi di dosso la confusione e l’inefficacia che ha caratterizzato l’operato delle varie Giunte comunali su questa vicenda, soprattutto quelle della Seconda Repubblica. E con il “sogno infranto” dell’agibilità definitiva si è pure chiarito che il Palacongressi non sarà nemmeno il “piano B” per il concerto del 26 maggio previsto al Teatro Antico per il G7 con l’Orchestra del Teatro della Scala di Milano. Anche qui, il Comune di Taormina aveva puntato sull’individuazione del Palacongressi come alternativa al Teatro Antico nel caso in cui malauguratamente le condizioni atmosferiche dovessero creare problemi, ma il non tropo velato escamotagetirato fuori per mettere pressione sull’agibilità non avrà un seguito. “Non c’è un piano B, e non sarebbe comunque questo”, fa sapere l’organizzazione del summit. Sarà deroga provvisoria per il G7, con tanti saluti ad altre illusioni.
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