Il primo scoglio è stato superato. Con molta più fatica del previsto, il Palermo di Alessio Dionisi è riuscito a trascinarsi, seppur non del tutto indenne, alla prima sosta del campionato. Quattro punti in quattro partite, di cui le prime tre in trasferta e soltanto l’ultima, con il Cosenza, in casa. Un bottino magro e insoddisfacente, ma comunque da non disdegnare considerando l’inizio in ripida salita.
Le due sberle ricevute rispettivamente a Brescia e Pisa hanno condotto fin da subito a un’importante riflessione sulla conduzione del mercato estivo, che ha portato nel capoluogo siciliano nomi di tutto rispetto per la categoria, ma la cui gestione non è stata all’altezza degli obiettivi prefissati già prima della partenza per Livigno. Obiettivi che al momento non appaiono nitidi, bensì più offuscati che mai. Il successo contro la Cremonese e l’1-1 con i calabresi hanno riacceso qualche barlume di speranza, una fioca fiammella che dovrà essere ancora alimentata.
Si giunge così alla pausa per le Nazionali. Due settimane di stop e di lavoro inteso in cui ci sarà modo di rivedere e limare alcuni dettagli, oltre che integrare i “nuovi“, primo fra tutti il colpo lastminute Le Douaron, rimasto in panchina all’esordio dei rosa al Barbera e su cui sono riposte alte aspettative.
Contro la squadra di Alvini dei piccoli passi avanti sono stati compiuti. A essere evidente è la consapevolezza di avere a disposizione un organico incompleto e incompiuto. Una penalizzazione a cui si aggiunge anche la sfortuna. Nonostante il risultato finale, però, alcune note positive possono essere colte. I nove tiri in porta hanno evidenziato una maggiore ricerca del gol. Il fiuto è ancora da affinare. Le due reti a oggi realizzate sono troppo poche e relegano il Palermo a peggior attacco della serie B. Scarsa concretezza, superficialità e distrazione hanno preso il sopravvento. In cattedra sono chiamati Di Francesco e Insigne che dovranno dimostrare di essere delle scommesse vincenti e che la società, ancora una volta, non abbia deciso di puntare sui cavalli sbagliati. Chi invece è tornato alla ribalta sembra essere il “picciotto“, che ha ritrovato la via del gol dopo un’intera stagione di digiuno. L’ingresso Di Mariano si è rivelato un vero e proprio toccasana per riagguantare le sorti del match e tentare anche il ribaltone finale. A rivelarsi fondamentale sarà anche il pieno recupero di alcune pedine, come Segre, che in pochi minuti ha riportato la giusta verve e compattezza in mezzo al campo.
Il club di viale del Fante dovrà fare i conti anche con vecchie rogne che continuano a perseguitarlo. Nonostante alcuni rientri, l’infermeria è ancora piena. Gli infortuni hanno ridotto le possibilità di scelta di Dionisi. A Lucioni, Gomis e Di Bartolo si sono aggiunti Baniya, Verre e Appuah. La maledizione aleggia sopra il centro sportivo di Torretta. La speranza, seppur ardua, è di poter ritrovare il gruppo al completo nel corso della preparazione in vista della trasferta a Castellamare di Stabia.
A questi grattacapi si aggiunge un alto nodo: la situazione di Saric. Le prossime due settimane saranno decisive anche per scoprire il futuro del bosniaco. Rientrato dal prestito, ha svolto l’interno ritiro con i compagni, per poi iniziare il campionato e disputare da titolare il match con il Pisa. Proprio all’Arena Garibaldi, però, qualcosa sembra essersi spezzato inesorabilmente. Il destino del classe ’97, dopo le mancate convocazioni contro Cremonese e Cosenza, è ormai lontano dalla Sicilia. Le alternative al vaglio restano sempre la Turchia o l’Arabia Saudita.
Nei prossimi giorni, sciogliere i tanti interrogativi sarà dunque fondamentale per mettere a fuoco gli obiettivi stagionali.