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La trentatreesima giornata

La rivalsa di Buttaro è una stella cadente, il Palermo si lascia raggiungere da Tutino: a Cosenza è 1-1

sabato 13 Aprile 2024

Da emarginato e dimenticato a giustiziere. Si riassume così la storia di Alessio Buttaro, che dopo quattro mesi di assenza dal campo, tra infortunio e decisioni tecniche, è tornato prendendo per mano il suo Palermo, divenendo anche il diciassettesimo marcatore diverso. Una bella storia che non ha avuto però il lieto fine sperato. Al San Vito-Marulla termina con un deludente 1-1 lo scontro tra i rosanero e il Cosenza.

La squadra di Mignani era sbarcata in Calabria con l’intento di strappare una vittoria, sporca o pulita che fosse. Come uno scherzo del destino, a bloccare i sogni dei siciliani è stato l’ex Tutino. Per il club di viale del Fante si tratta di un passo indietro rispetto alla settimana precedente. I rosa, infatti, sono stati autori di una prestazione altalenante e a tratti distratta. A mancare è stata la cattiveria necessaria per provare a chiudere e mettere il sigillo definitivo al match. Una cosa appare evidente: la mente della compagine palermitana è ancora appannata e non del tutto libera.

Rivoluzione doveva essere e così è stata (CLICCA QUI). Il neo-tecnico rosanero ha confermato il 3-4-1-2, che ha convinto contro la Sampdoria, apportando però più di qualche accorgimento, considerando le caratteristiche degli avversari e le assenze. La prima sorpresa arriva dai pali. Nonostante le tante chiacchiere Pigliacelli ha confermato la maglia di titolare, prolungando così l’attesa di Desplanches. Inamovibile anche il terzetto composto da Di Francesco alle spalle del tandem Brunori-Mancuso. Lo squalificato Lucioni è stato rimpiazzato da Nedelcearu, al centro della difesa tra Ceccaroni e Diakité. L’assenza di Di Mariano ha, invece, scompigliato le carte a centrocampo. L’unica conferma è Lund a sinistra: Gomes ed Henderson in mezzo e Buttaro sulla fascia di destra, dopo il lungo letargo.

Le scelte non sembrano convincere dal primo minuto. La partenza è sottotono e il Palermo si distingue nel possesso palla. Una percentuale alta, ma incapace di portare i suoi frutti, con ritmi blandi e soporiferi. Il Cosenza prova a salire in contropiede, approfittando di piccole sbavature. Il match si anima oltre il decimo minuto di gioco. Buttaro, nonostante la prestazione sufficiente, fatica a reggere il pesante testimone di Di Mariano e le ripartenze rosanero si accendono sulla sinistra. Ad animare la manovra è Di Francesco, abile a partire dalla corsia di sinistra e ad accentrarsi con grande scioltezza.

I calabresi dimostrano maggiore coraggio e al ventiquattresimo conquistano una ghiotta punizione, prima vera chance della partita. Calò dalla battuta carica il destro a giro, scavalca la difesa, anticipa Pigliacelli e stampa il pallone sul palo. Il club di viale del Fante risponde pochi secondi dopo. Dalla bandierina Henderson piazza la sfera alla ricerca di Ceccaroni, che nella mischia trova il numero 17. La mezza rovesciata si impenna terminando alta sopra la traversa. L’ultimo sussulto dei padroni di casa lo regala Canotto in controbalzo, sfiorando il palo.

La partita cambia volto e gli ultimi dieci minuti sono di dominio siciliano. La squadra di Mignani sembra aver trovato finalmente il ritmo giusto e incalza i lupi fino allo sfinimento. Il primo tentativo nasce sempre dall’ex Lecce, in duetto con Mancuso. Il classe ’92, però, pecca di lucidità e nella gabbia delle maglie rossoblù trova solo la traversa. L’altro affondo lo regalano Henderson e Brunori. Il traversone dalla destra dello scozzese intercetta dal lato opposto il capitano, ma Micai si oppone e sporca il pallone, chiudendo il primo palo. La formazione di Viali cede a un minuto dal fischio finale. Lund brucia gli avversari lungo la sua fascia e piazza il pallone in area per l’inserimento vincente di Buttaro, liberatosi dalla marcatura leggera di Frabotta: 0-1.

L’avvio del secondo tempo è scoppiettante. Il Palermo pressa, spinge e i propositi sembrano quelli giusti. Il Cosenza alza timidamente la testa, studia e intuisce i punti deboli degli ospiti. La tenacia premia i padroni di casa e al sessantaduesimo agguantano il pareggio. La dura legge dell’ex si abbatte al San Vito-Marulla. Fa tutto Tutino: si guadagna il rigore, su intervento falloso di Ceccaroni, e batte per un soffio Pigliacelli. Il tecnico rosanero risponde all’1-1 con un doppio cambio: fuori Henderson e Mancuso, dentro Coulibaly e Soleri.

I siciliani sono ancora scossi dal pareggio e subiscono i tiri dalla distanza di Tutino e Canotto. Al settantesimo arriva il primo squillo. I rosa costruiscono e imbastiscono bene l’azione, Lund serve in mezzo per Soleri che a pochi passi da Micai non inquadra lo specchio della porta e spedisce alto sopra la traversa. Ma il tentativo si rivela l’unico degno di nota. Mignani rinfresca la manovra e conclude i cambi con gli ingressi di Segre, Aurelio e Insigne per Brunori, Lund e Di Francesco. Ogni mossa e vana e nel finale sono i rossoblù ad avvicinarsi di più alla vittoria.

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