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La trentaseiesima giornata

Il Palermo manca l’allungo, scivolone contro il Sudtirol: al Barbera termina 1-2

giovedì 1 Maggio 2025

A vincere sul finale sono le motivazioni. A sfoggiare carattere, fame e determinazione al Barbera non è il Palermo, bensì il Sudtirol. La paura e una permanenza in serie B ancora vacillante hanno avuto la meglio su chi invece un posto sicuro ce l’ha, ma deve dimostrare di poter ricoprire un ruolo da protagonista ai playoff, ormai alle porte.

Termina 1-2 il trentaseiesimo turno del campionato cadetto. I rosanero perdono l’occasione di allungare sul Catanzaro e restare aggrappati alla Juve Stabia. Siciliani dal doppio volto. Convincenti, seppur in difficoltà nei primi minuti, nel primo tempo. Deludenti e inconsistenti nella ripresa.

Un passo avanti e due indietro. Dopo l’ottima prestazione di Catanzaro, la reazione a cui gli oltre ventimila tifosi oggi presenti attendevano di assistere non era quella sfoggiata in campo dalla compagine rosa.

Il fitto finale di stagione, con un calendario impregnato di match ravvicinati, uno dietro l’altro e ad appena quattro turni dal termine dalla regular season suggerisce turnover. La squadra di Castori, guidata oggi dal secondo Bocchini, ne approfitta con ben sei cambi rispetto alla vittoria casalinga contro la Juve Stabia. Linea conservativa invece per Dionisi. O quasi. Il gioco degli altoatesini impone una maggiore aggressività e spinta lungo le fasce, con uomini capaci di saltare l’uomo, inventare e cercare la profondità, senza però sbilanciarsi troppo. L’undici resta così invariato, ma con un’unica eccezione: al posto di Pierozzi torna dunque a vestire una maglia da titolare Di Mariano. 

Ma la scelta del tecnico toscano non porta fin da subito i frutti attesi e sperati. L’avvio è soporifero e senza padroni. La chiusura e la compattezza degli ospiti si rivelano più ostiche del previsto per i rosanero, che faticano a trovare lucidità e precisione, soprattutto superata la propria metà campo. A pesare è anche il silenzio assordate della curva nord, vuota per protesta dopo il divieto di trasferta a Cesena, a causa dello scontro tra ultras nel corso delle festività pasquali.

Superato il primo quarto d’ora di gioco curva nord superiore e inferiore fanno il loro ingresso riempiendo gli spalti. A scaldarsi non è solo l’atmosfera del Barbera, ma anche il campo. La prima chance passa, infatti, poco dopo dai piedi di Di Mariano, bravo a credere sul pallone dopo la ribattuta della retroguardia sul filtrante di Gomes per Pohjanpalo, ma il piattone termina alto sopra la traversa. Circa dieci minuti più tardi Brunori e il bomber finlandese non riescono ad agganciare la sfera e portare i compagni in vantaggio.

Il gol è nell’aria e le maglie del Sudtirol si fanno sempre più larghe. Al ventiseiesimo il giro palla di Gomes manda il confusione gli avversari. Il fraseggio con Brunori permette di pescare in area l’ex Venezia, che guardandosi alle spalle offre l’ottimo assist per la sassata di Ceccaroni al limite dell’area che spiazza Adamonis: 1-0. La rete capovolge il match, mutandone entusiasmo e prospettive. Pohjanpalo, due minuti più tardi va a caccia persino, invano, il raddoppio. Il sussulto maggiore giunge al trentaseiesimo. Di Mariano pennella il cross sulla destra per il suo opposto. Lund arriva sul pallone di testa, ma la sfortuna la fa da padrone e la traversa nega la gioia del centro all’americano.

Lungo l’esterno sinistro nascono le occasioni migliori per il Palermo, che dopo lunghi minuti di studio trova così i punti deboli della formazione di Bocchini, punzecchiando e infierendo. Il numero 3 conferma il suo momento di crescita, nonostante la traiettoria sui cross sia ancora da rivedere, mentre il capitano, sulla sinistra, nel ruolo di battitore libero, si dimostra, come a Catanzaro, essenziale e decisivo nel disorientare gli avversari. Somiglia più ad un diesel la fascia destra. Con grande corsa e spirito di sacrificio il numero 7 sforna ottimi suggerimenti in attacco e precise coperture in difesa, seppur con qualche brivido e fatica di troppo. A migliorare con il passare dei minuti è anche il palleggio, con Gomes e Blin a scandire i tempi: da timido e incerto a preciso e frizzante.

Il finale regala occasioni più ghiotte ai biancorossi, ma senza destare troppe preoccupazioni ad Audero. E il secondo tempo riparte proprio da questa falsariga. La retroguardia siciliana che aveva ben retto e disinnescato gli altoatesini “resta” negli spogliatoi. Una dormita generale che favorisce l’avanzamento degli ospiti e la rete del pareggio di Barreca: 1-1.

L’avvio dei secondi quarantacinque minuti è dei peggiori e piove sul bagnato. Ceccaroni resta a terra per una distorsione alla spalla, al suo posto Nikolaou. Il Sudtirol non arretra di una passo e strappa le redini del gioco, dominando in campo e impegnando Audero. Il calo è generale e  il club di viale del Fante, in balia degli avversari, non sembra uscire dal vortice. Pohjanpalo tenta la sterzata, ma non basta. Dionisi prova a dare la scossa al sessantacinquesimo rinfrescando gli esterni: fuori Lund e Di Mariano per Pierozzi e Vasic.

La musica non cambia e il copione si ripete al settantacinquesimo. Il pasticcio di Blin al limite della propria area di rigore si rivela fatale per il fallo da rigore di Baniya. Dal dischetto Gori non sbaglia e imbuca il portiere indonesiano. Spazio sul finale anche per Di Francesco e Le Douaron, al posto di Blin e Magnani. La spinta offensiva non basta. A ridosso del novantesimo l’ultima speranza è affidata alla traversa di Nikolaou, dagli sviluppi di corner. Al Barbera però non c’è più tempo: 1-2.

 

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