Il Palermo inizia a parlare francese. Dopo mesi di attesa asfissianti il club di viale del Fante torna a vincere al Barbera, sotto il calore, i canti e i cori dei propri tifosi. Termina così 2-0 la decima giornata di campionato contro la Reggiana.
L’aria pesante dell’ultima settimana si è trasformata in energia positiva per i ragazzi di Dionisi, capaci di mettere finalmente alle spalle ansie e paure. I 19.427 presenti oggi allo stadio hanno avuto modo di vedere finalmente una squadra compatta, cinica in fase di costruzione e attenta in difesa, se non per qualche sbavatura nel corso del secondo tempo. Se i rosanero appaiono impenetrabili e impeccabili nei primi quarantacinque minuti, con dati che mettono in luce tutte le doti tecnico-tattiche dei siciliani, al rientro dagli spogliatoi si rivelano spreconi, disordinati e scomposti. Difetti sicuramente da rivedere, ma che fanno ben sperare per la scalata della classifica, che vede ora il Palermo a quota quindici.
Il tecnico toscano decide di ripartire da ciò che di buono Modena ha lasciato dietro di sé, confermando in blocco l’undici titolare e affidando le chiavi della fascia sinistra ancora a Ceccaroni, nonostante il pieno recupero delle energie di Lund. Una scelta in parte inaspettata, ma rivelatasi vincente. Il numero 32, dopo la buona prestazione al Braglia, offre anche oggi un’ottima copertura in fase difensiva e appare in buona sintonia con Di Francesco, con il quale domina il gioco sulla corsia mancina.
La Reggiana opta nel primo tempo per un baricentro più basso e, appena varcata la soglia del quinto minuto, regala il primo squillo del match con Sersanti. A disegnare la parabola è l’ex Stulac, ma il numero 5, lasciato solo da Diakité in area, aggancia e non inquadra lo specchio della porta, spedendo la sfera sul fondo. L’occasione sprecata dai granata si rivela un toccasana per il club di viale del Fante.
I rosanero prendono in mano le redini del gioco e regalano spettacolo, costruendo tanto e imbastendo trame di gioco efficaci. Sull’onda della propositività i padroni di casa pescano la rete del vantaggio dai piedi Gomes, su suggerimento Di Francesco. Un gol che riecheggia come un segnale per il mastino del centrocampo palermitano, più volte designato migliore in campo nel corso della stagione, sempre in costante crescita e per la prima volta a segno, dopo tre lunghi anni di attesa dal suo approdo nel capoluogo siciliano.
Il primo tempo prosegue a senso unico. La compagine di Dionisi chiude con statistiche più che incoraggianti: 56% di possesso palla, quindici tiri, di cui quattro in porta. Il Palermo cerca il raddoppio e ci prova prima con Henry di testa e pochi secondi dopo con Insigne dal limite. Il numero 11 si conferma tra i più pimpanti e al ventiseiesimo beffa Bardi, ma a negargli la gioia del gol è la traversa. Da vero rapace da area di rigore l’attaccante ex Verona approfitta del rimbalzo e imbuca per il 2-0.
Il club di viale del Fante mantiene alti i ritmi e si esalta lungo le fasce, dove le coppie Diakité-Insigne e Ceccaroni-Di Francesco non sbagliano un colpo, doppiando e superando gli emiliani in più occasioni. Unico “rammarico” la caccia al tris fallita da Di Francesco, con un altruista Gomes pronto a ricambiare il favore, e da Henry, sfortunato a non trovare l’incornata vincente.
Al rientro dagli spogliatoi Viali prova a scuotere la propria squadra e si affida a Portanova, al posto di Girma, per riaprire la sfida, che si rivela fin da subito più fisica e aggressiva. L’impatto dell’undici di casa con il secondo tempo è positivo, con la conquista di un paio di calci piazzati capaci di far tremare la difesa granata.
Pochi minuti dopo il Palermo commette la prima grave svista della partita. Il mancato dialogo tra Nikolaou e Baniya permette a Vido di dribblare agevolmente la coppia centrale e arrivare a pochi centimetri dalla linea della porta, ma a salvare il risultato è l’intervento al dir poco miracoloso di Gomes. I rosa non si piegano e rispondono con la conclusione di Segre, semplice
Al sessantesimo Baniya è costretto ad abbandonare il campo a causa di un infortunio. Dionisi ne approfitta così per effettuare il doppio cambio: dentro Nedelcearu e Vasic, per Verre. Fuori anche Ceccaroni, per Lund, ed Henry per Le Douaron, che fa il suo esordio da punta centrale. Il club di viale del Fante prova a mettere il sigillo, ma l’ansia e la frenesia di chiudere il match con i tasca i tre punti generano solo confusione. Alla soglia del novantesimo, infatti, Di Francesco spacca la difesa ospite, ma l’entrata scomposta non permette di inquadrare lo specchio della porta dopo la pennellata di Diakité.
Dionisi non vuole correre rischi e alza le barricate con l’ingresso di Buttaro, al posto di un eccellente Insigne. La Regia non molla e con Vergara tenta la conclusione dalla distanza, ma un attento Desplanches è bravo a spedire in angolo, alto sopra la traversa.