Per il nome ci sarà tempo. Così come per i punti programmatici. Ma oggi il centrodestra siciliano ha un nuovo attore protagonista. E’ stato presentato questo pomeriggio all’hotel Politeama di Palermo il patto federativo fra Roberto Lagalla, Raffaele Lombardo e Gianfranco Miccichè. Un nuovo soggetto che si muove a cavallo fra il centro e centrodestra, mirando fondamentalmente a raccogliere quel pubblico di cultura moderata rimasto orfano dalla caduta della “balena bianca” in salsa siciliana che era, agli inizi del 2000, l’UdC di Totò Cuffaro. Ed è proprio all’asse recentemente nato fra i cuffariani di nuovo corso e Noi Moderati a cui guardano principalmente i tre alfieri del patto federativo. Il tutto, loro dicono, con la benedizione del presidente della Regione Renato Schifani.
Lagalla: “Nome e programma nei prossimi mesi”
Fra i presenti hanno fatto capolino tanti volti noti della politica palermitana: dall’assessore Maurizio Carta ai consiglieri comunali Leonardo Canto ed Antonino Abbate. Ma in prima fila c’era un uomo a sorpresa: l’ex M5S Giancarlo Cancelleri. Uno sguardo interessato, quello dell’ex viceministro, al “nuovo che avanza” al centro.
A fare da padrone di casa è stato il sindaco di Palermo Roberto Lagalla. Il primo cittadino ha parlato dei prossimi appuntamenti per la neonata creatura politica. “Il nome e l’identità del progetto prenderanno corpo nel tempo. Si tratta di un esperimento comune che porta due movimenti, uno improntato al civismo e l’altro autonomista, ad avviare un’esperienza condivisa in vista delle elezioni amministrative e regionali. Realtà unite anche da quanto avvenuto nelle ultime elezioni europee a sostegno di Forza Italia. Questa esperienza andrà avanti nei prossimi mesi. Faremo delle assemblee nelle varie province, valutando le prossime mosse“.
La posizione sull’asse DC-Noi Moderati
Un lavoro che va avanti da mesi nelle segrete stanze della politica. Tante le riunioni avvenute nel capoluogo siciliano e non solo, tenute anche alla presenza di alcuno sindaci affascinati dal nuovo progetto. Alcuni hanno detto si, altri hanno detto no. Altri attenderanno al varco. Non si può avere tutto e subito. Lo sa anche Roberto Lagalla che, a specifica domanda, parla delle possibili interazioni con l’altro polo al centro, ovvero l’asse fra DC e Noi Moderati. “Credo che sia una risposta comprensibile ad uno spazio che oggettivamente si apre al centro nel momento in cui il PD ha fatto scelte molto più radicali e dove il terzo polo ha mostrato le limitazioni di rappresentatività. Non è un caso che all’interno di Lavoriamo Per Palermo ci siano esponenti provenienti proprio da quel mondo“.
Un argomento sul quale è intervenuto anche l’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. Quello che fu una volta il perno di Forza Italia è pronto a scendere in campo in una nuova avventura politica. “Noi moderati e DC hanno lo stesso numero di telefono da sempre. Noi ne abbiamo uno nuovo – ha commentato -. Credo che quel polo possa allargarsi. Non esistono problemi, nè competizioni. Fin quando la sinistra rimarrà così, il centrodestra ha margini di crescita enormi“.
“Nessun attacco a Schifani, Di Paola non è informato”
Nessuna preclusione, così come non c’è nessun intento di andare a minare le certezze del presidente della Regione Renato Schifani. E’ proprio Miccichè a rispondere a distanza al coordinatore regionale del M5S Nuccio Di Paola, il quale aveva attaccato il governatore per il mancato invito all’evento del sindaco e dei suoi alleati. “Non è informato. Per fare questa aggregazione ho chiesto proprio che ci fosse una benevolenza da parte del presidente della Regione – ha sottolineato Miccichè -. Esiste da tempo un patto federativo fra Raffaele Lombardo ed Antonio Tajani. E c’è stata sempre una partecipazione di Schifani“.
Sullo sfondo c’è la convention e il rimpasto a Palermo
Il futuro è ancora incerto. Gli attori protagonisti del patto federativo parlano di una possibile convention da fare nel 2025. O comunque prima di appuntamenti elettorali di peso. Una lista in cui figurano le tanto agognate elezioni provinciali di aprile. Che si vada a votare con il voto diretto dei cittadini o meno, la compagine politica deciderà come chiamarsi e si presenterà all’appuntamento elettorale. Fino ad allora si giocherà in difesa. E di questioni importanti in agenda ce ne sono tante. A cominciare dal rimpasto di metà mandato al Comune di Palermo. Una simile novità politica potrebbe incidere sugli equilibri della coalizione del sindaco. Anche se l’ex Rettore non sembra preoccupato. “Non cambia nulla. Gli equilibri nel Consiglio Comunale restano immutati, così come i rapporti di forza. Non vi è alcuna refluenza immaginabile sulle vicende che riguardano il Comune“, ha chiosato Roberto Lagalla.