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Il PD contro Musumeci sui “Poteri da Statuto”. Ma il partito è bipolare

sabato 4 Aprile 2020

“La schizzofrenia del Pd in Sicilia”. Oppure, “il Pd lancia il sasso e nasconde la mano”. E infine: “Il Pd? Come combattere la bipolarità”. Potrebbero essere tutti dei titoli di un libro da poco pubblicato dal partito democratico in Sicilia.

Una valanga di critiche quella che piove su Nello Musumeci dopo che si è saputo di una delibera di giunta con la quale la Regione chiede allo Stato di varare le norme di attuazione dell’articolo 31 dello Statuto, in modo da avere controllo sulle Forze armate e sulle forze di polizia di stanza in Sicilia.

Una norma che già esiste proprio nello Statuto, ma che non ha mai avuto attuazione per mancanza di un passaggio fondamentale normativo che la renda efficace. Un’applicazione che in tanti hanno chiesto a Musumeci di mettere in pratica durante i giorni delle proteste per gli esodi da Nord a Sud, per le proteste contro i runner o contro chi esce di casa e così via.

Ma il percorso è lungo essendo costituzionale e le possibilità di successo sono abbastanza improbabili. Ancora di più 24 ore dopo la pioggia di critiche e polemiche a partire dall’opposizione siciliana (che però è maggioranza a Roma). Stiamo parlando principalmente del Partito Democratico.

Se per oltre 70 anni non si è data applicazione alla norma dello Statuto per conferire poteri speciali ai presidenti della Regione Siciliana pieni poteri in materia di sicurezza e di comando sulle Forze di Polizia, è stato per evitare che persone come Musumeci potessero scegliere la scorciatoia dell’ordine pubblico per non affrontare i problemi veri di questa Regione” attacca Antonello Cracolici, parlamentare regionale del PD.

Non sappiamo ancora se il nostro sistema sanitario è pronto per il picco che si attende per metà aprile – aggiunge Cracolici – se il personale più esposto, ad iniziare dal personale sanitario, sarà messo in sicurezza con dispositivi di protezione e tamponi, se ci saranno anestesisti, rianimatoti, pneumologi, infettivologi ed infermieri in grado di occuparsi delle cure, se ci saranno ventilatori ed ossigeno per garantire la sopravvivenza dei malati più gravi, se i medici di famiglia disporranno di protocolli di cura uniformi e di kit di sicurezza personale. L’elenco potrebbe essere lungo, eppure dall’inizio di questa emergenza a cosa ha pensato il presidente della Regione? Ad invocare l’esercito per le strade e la chiusura dei confini agli stessi siciliani”.

Evidentemente – conclude Cracolici – Musumeci è appassionato all’idea di comandare eserciti e uomini in divisa piuttosto che governare la Sicilia. Se la situazione non fosse più che seria, si potrebbe reagire alla Totò: ‘presidente, ma ci faccia il piacere!’”.

Da mesi non si sentiva parlare, ma anche l’ex governatore Rosario Crocetta, che oramai da anni vive in nord Africa, ha tenuto a dire la sua.

E dopo che ha avuto i poteri speciali Musumeci che fa? Fa sparare al virus? Chiedendoli, tra l’altro, dimostra di non essere soddisfatto di quello che stanno facendo polizia e carabinieri, proprio coloro, che assieme ai sanitari, sono in prima linea, rischiando la propria vita e spesso sono i soli ad aiutare i più deboli chiusi in casa“.

E poi afferma: “Invece di invocare gli eserciti – aggiunge – il presidente Musumeci pensi a strumenti immediati per aiutare i poveri che stanno morendo di fame, gli anziani e i più fragili“.

Pur sapendo che mi trovo all’estero, anche io in isolamento – osserva Crocetta – ricevo tante richieste di aiuto, persone che hanno diritto agli aiuti alimentari che chiamano inutilmente i telefoni attivati in alcuni comuni dove non risponde nessuno, gente che non ha un computer o internet per fare le domande on line. La Regione aiuti queste persone che non possono aspettare l’applicazione dei decreti, la burocrazia è un ostacolo: porti gli alimenti a casa di queste persone“.

Il Pd al di là di far finta di dimenticare che ha governato per due legislature (Ex governo Lombardo, Ex governo Crocetta) dimentica un dato essenziale. Proprio il futuro segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo una dozzina di giorni fa aveva consigliato al presidente Musumeci di “assumere il controllo come da Statuto”. Un consiglio che Barbagallo aveva motivato proorio con la necessità del presidente della regione di assumere quei poteri di tutela dell’ordine pubblico che l’articolo 31 dello Statuto gli  conferisce. Insomma, il Pd aveva chiesto a Musumeci di adottare un certo comportamento, ma una volta che questi lo ha fatto, lo ha accusato quasi di volersi trasfornare in una specie di dittatore militare.

Invece di procedere con la tecnica dello scaricabarile il presidente Musumeci assuma il controllo dell’ordine pubblico,così come previsto dall’articolo 31 dello Statuto della Regione, prendendo tutti quei provvedimenti necessari a tutelare la salute pubblica dei Siciliani in un momento così drammatico. Perdere tempo chiedendo ad altri organi dello Stato gli interventi necessari a tutelare la sicurezza della Sicilia – aveva affermato Barbagallo – serve solo a rinviare le misure che invece tempestivamente vanno prese per il contenimento dell’epidemia e che il presidente della Regione può coordinare grazie ai dettami dello Statuto siciliano che gli concedono i poteri di tutela dell’ordine pubblico”.

Peraltro – conclude – non è assolutamente comprensibile per quale motivo sia stato creato allarmismo fornendo la notizia di un transito imponente sullo Stretto di Messina, per altro smentito dalla stessa società che gestisce i traghetti, invece eventualmente di procedere tempestivamente al blocco dei transiti”.

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