Si apre la partita dei mini-collegati all’Ars. Nelle commissioni di Sala d’Ercole inizierà a breve l’analisi dei vari stralci usciti fuori nei giorni scorsi. Non fa eccezione la commissione Territorio e Ambiente, la quale si ritroverà all’ordine del giorno ben cinque sezioni del quarto stralcio del disegno di legge 738. Fra queste rientra anche quella in materia di trasporti. La norma è composta da otto articoli, per buona parte di stampo ordinamentale. Alcuni di questi però implicano importanti innovazioni.
La svolta per i mezzi a noleggio
La prima viene enunciata già all’articolo 1, ovvero l’apertura al rilascio di autorizzazioni, fino ad un massimo di 500 autovetture, per lo svolgimento del servizio di noleggio. Il servizio dovrà essere eseguito all’interno del territorio della Regione Siciliana. Ciò per “fronteggiare l’incremento della domanda e garantire i servizi di trasporto in considerazione dell’aumento dei flussi turistici verso la Sicilia con particolare riferimento agli eventi internazionali del biennio 2025/2026“. A tal proposito, al terzo comma, è prevista la creazione del “registro regionale delle licenze taxi e delle autorizzazioni di noleggio con conducente rilasciate dai comuni“. Il periodo di concessione è di due anni, al termine del quale “con successiva legge regionale sono rideterminate le entità e modalità di rilascio delle autorizzazioni di noleggio con conducente, nonché quelle di gestione del relativo servizio in ambito regionale“.
Esezioni sul trasporto pubblico per le forze dell’ordine
Altra previsione importante è stabilita all’articolo 6. Un testo che va a modificare il dispositivo della legge regionale 20/1950. Secondo quanto previsto dal dispositivo, è istituito un tavolo di confronto presso la commissione legislativa dell’Ars. Un gruppo di cui fa parte da un rappresentante dell’AST, dal dirigente generale del Dipartimento delle Infrastrutture, da un esponente di Confconsumatori e dai rappresentanti regionali dell’organizzazioni sindacali. Infine, all’articolo 7, è contemplata l’esenzione per i membri delle forze dell’ordine relativa all’utilizzo dei mezzi di “trasporto pubblico su gomma, su rotaie e mezzi di navigazione“.
Cinque mini-ddl in commissione: l’economia circolare
Oltre al sopracitato testo relativo al trasporto pubblico locale, in commissione Territorio e Ambiente ci saranno altri quattro mini disegni di legge all’ordine del giorno. Tutti i dispositivi in questione saranno relativi al quarto stralcio del Collegato. Il primo interessa la materia delle energie rinnovabili, in particolare degli impianti fotovoltaici. A tal proposito, sono previste una serie di integrazioni normative che punta a semplificare i processi amministrativi e a valorizzare i prodotti interni. Una categoria in cui rientra la disposizione dell’articolo 4, ovvero in materia di economia circolare.
Secondo quanto previsto dal testo, “è previsto che le Stazioni Appaltanti Siciliane, nella realizzazione di opere pubbliche finanziate attraverso misure o fondi europei, nazionali e regionali, impieghino, nei limiti di disponibilità e di produzione, materiali e prodotti finiti (cemento, acciaio, ferro, alluminio) realizzati da aziende ricadenti all’interno del territorio siciliano con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 derivanti sia dai siti di produzione che dai trasporti“. Un orientamento green sul quale si muove anche il secondo mini disegno di legge, quello relativo alla prevenzione boschiva.
Edilizia ed emergenza abitativa
Detto del terzo mini-ddl (quello sul trasporto pubblico locale), il quarto e il quinto ddl al vaglio della commissione Territorio e Ambiente sono incentrati invece sulle politiche abitative. Importante è la previsione dell’articolo 3 del quarto disegno di legge: “Al fine di promuovere la realizzazione di interventi a sostegno delle politiche abitative, i beni immobili di proprietà della Regione e degli enti pubblici non economici sottoposti a vigilanza e/o controllo della Regione non strumentali all’esercizio delle funzioni istituzionali, qualora ne abbiano le potenzialità sono inseriti in un elenco dedicato per essere messi a disposizione dei Comuni e degli Istituti autonomi per le case popolari (I.A.C.P.), per l’edilizia pubblica sociale abitativa e per l’edilizia abitativa pubblica per l’emergenza“.