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Il superburocrate va in pensione. All’Ars ok bipartisan per il nuovo Ragioniere generale

domenica 22 Gennaio 2017

Sarà la sua ultima manovra, poi Salvatore Sammartano prenderà le sue cose, svuoterà i cassetti della Ragioneria generale per godersi la pensione. Gli subentrerà Giovanni Bologna, attuale dirigente del dipartimento finanze, che prenderà l’interim della Ragioneria, come ha appena stabilito la giunta Crocetta. Tra i più alti dirigenti, Sammartano lascerà la Regione a fine febbraio subito dopo il via libera da parte dell’Assemblea siciliana a bilancio e finanziaria. Il superburocrate è arrivato all’apice dei ruoli di comando all’inizio di dicembre del 2014 quando la giunta Crocetta gli affidò l’incarico di ragioniere generale. All’assessorato all’Economia era approdato da appena un mese Alessandro Baccei, “inviato” da Graziano Delrio in Sicilia per rimettere a posto i conti colabrodo della Regione siciliana.

Il sodalizio tra l’assessore toscano e il superburocrate ha funzionato, in molti riconoscono a Sammartano le capacità tecniche ma soprattutto quel profilo “politico” che è servito a tenere a freno l’insofferenza del governatore Rosario Crocetta nei confronti di Baccei e soprattutto ha permesso di portare avanti misure per rimettere in equilibrio il bilancio dopo anni di “saccheggi” e artifizi contabili. Arrivato dal dipartimento sanità, Sammartano è l’artefice della maxi operazione sui residui attivi e passivi, quella montagna di crediti inesigibili e impegni di spesa incagliati che per anni ha “drogato” il bilancio della Regione, spesso bacchettata proprio per questo dalla Corte dei Conti. Qualcosa come 20 miliardi di iscrizioni contabili servite ai governi di turno per giustificare spese e chiudere esercizi “fasulli”. Sammartano avrebbe dovuto andare in pensione già la scorsa primavera, ma l’assessore Baccei lo ha voluto al suo fianco per completare il suo mandato. Per il dirigente è stata l’ultima proroga in un posto strategico come quello della Ragioneria, tra poco più di mese si farà da parte.

Il suo posto sarà preso da Giovanni Bologna, altro veterano del Palazzo e anche lui dirigente ben visto in modo bipartisan dalla politica, soprattutto a sinistra, almeno di questi tempi. Bologna aveva già ricoperto il ruolo a interim dopo l’uscita di scena dell’ex ragioniere generale Mariano Pisciotta per poi passare il testimone proprio a Sammartano. Ora toccherà di nuovo al lui, che dirige il dipartimento Finanze, prendere in mano la ragioneria per traghettarla durante questa lunga stagione elettorale, almeno fino al prossimo autunno quando i siciliani torneranno alle urne per eleggere il nuovo presidente della Regione siciliana.

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