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Immigrati, Gelarda a Orlando sulla nave Aquarius: “Prima Palermo”

martedì 14 Agosto 2018
igor gelarda

Sulla disponibilità data dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando per accogliere la nave Aquarius con a bordo 141 migranti interviene il consigliere comunale della Lega Igor Gelarda, che oggi incontrerà il ministro dell’interno Matteo Salvini.

“Purtroppo ancora una volta Orlando dimostra di avere bisogno di un posto al sole nel panorama politico italiano, dove ormai c’è buio fitto per lui. Bisogna capire per quale ragione una nave di proprietà tedesca, affittata ad una ong francese, attualmente in acque maltesi e battente bandiera di Gibilterra, debba attraccare in Italia, come hanno sottolineato il Ministro dell’Interno Salvini e quello delle Infrastrutture Toninelli. Il Regno Unito deve assumersi le proprie responsabilità. Come dovrebbe farlo, nei confronti dei palermitani, proprio Orlando. Non è che il sindaco – ironizza Gelarda – avrebbe per caso già pronto qualche immobile, magari sequestrato alla mafia, dove sistemare questi profughi? Visto che dei palermitani non sembra minimamente interessarsi, se non quando li deve multare?”.

“E poi – continua Gelarda al vetriolo – non sarebbe neanche giusto nei confronti di questi migranti accoglierli in una città dove la spazzatura ha ormai invaso tutto. Sarebbe poco riguardoso nei loro confronti! Insomma si occupi prima di Palermo e poi di tutto il resto del mondo. Oggi incontrerò Salvini e parleremo tanto della vicenda della villa assegnata ai rom in via Emma, quanto della situazione insostenibile a Palermo per i palermitani”.

Gelarda conclude con una riferimento al documento firmato da alcuni componenti della Consulta delle culture di Palermo che polemizzavano con Salvini. “Vorrei ricordare ai consiglieri della Consulta delle culture – spiega – che la stessa nasce con l’obiettivo di favorire scambi e comunicazioni tra le varie componenti etniche di Palermo. La consulta dovrebbe svolgere il prezioso ruolo di unire favorendo in modo civile il confronto tra persone ed identità etniche diverse. Operare come parte politica assumendo delle posizioni pregiudiziali, schierandosi non in favore di idee ma di parti inficia il senso della sua stessa esistenza. Agli amici della Consulta mi permetto di consigliare di essere parte attiva nel processo critico sui temi così importanti e non strumento politico di una parte”.

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