Il 2023 si avvia a diventare per Taormina l’anno dei record. E’ già all’orizzonte il dato migliore nella storia della città per le presenze turistiche e lo stesso scenario di riflesso, si prospetta adesso anche per il gettito dell’imposta di soggiorno che viene introitata dal Comune.
“Negli anni l’imposta di soggiorno ha consentito al Comune di Taormina – spiega l’assessore al Turismo, Jonathan Sferra – di introitare cifre significative. Nel 2018 il gettito era stato di 2,9 milioni, poi anche nel 2019, l’ultimo anno fortunato del turismo e che ha preceduto l’emergenza sanitaria, l’imposta di soggiorno aveva portato nelle casse del Comune di Taormina quasi 3 milioni. In seguito c’era stato, come detto, il biennio difficile dell’emergenza sanitaria (2020-2021) e stavolta miriamo, alla fine del 2023, a superare ampiamente la soglia dei 3 milioni”.
La Perla dello Ionio aveva registrato il suo record di presenze turistiche nel 2019 con Un milione e 150 mila (pernottamenti nelle strutture alberghiere ed extralberghiere), con un crollo poi a sole 300 mila presenze per via del lockdown, quando anche sull’imposta di soggiorno il gettito complessivo era crollato da quasi 3 milioni di euro a circa 500 mila euro.
E adesso la località ionica viaggia verso quota Un milione e 500 mila presenze e andrà a superare il muro dei 3 milioni di gettito sulla “Tourist tax”, con una previsione di almeno 3 milioni e 200 mila euro. A spingere questa prospettiva anche la recente modifica, disposta la scorsa estate e scattata poi dal 1 settembre scorso, che ha portato ad un leggero incremento delle tariffe dell’imposta turistica.
In tal senso per gli hotel 5 stelle la tariffa è rimasta di 5 euro (che era già il massimo di legge), per i 4 stelle si è passati, invece, da 3,50 a 4 euro, 3 stelle da 2 a 3 euro, 2 stelle da 1,50 a 2 euro, e una stella da 1 euro a 1,50. Sono poi scattati leggeri aumenti nell’extralberghiero: per le aziende turistiche residenziali si è passati nei 4 stelle da 3 euro a 3,50, nei 3 stelle da 2 euro a 2,50, nei 2 stelle da 1,50 a 2 euro; affittacamere da 1 euro a 3 euro; case e appartamenti vacanza da 1 euro a 3 euro.
La casa municipale si è mossa per cercare di contrastare le situazioni “anomale” di quelle attività che nel tempo sono sfuggite agli obblighi di versamento dell’imposta di soggiorno. “Abbiamo intanto revisionato l’elenco delle strutture alberghiere ed extralberghiere in riferimento proprio della Tourist Tax – ha evidenziato l’assessore Sferra -. Ci siamo anche mossi, con i relativi contatti presso Booking e Airbnb, per avere un elenco dettagliato delle strutture ricettive presenti nel territorio e per fare un incrocio con i dati in nostro possesso. I numeri del 2023 sono confortanti, anche per l’imposta di soggiorno e ci spingono a potenziare l’offerta per i turisti, non solo in termini di eventi e di intrattenimento ma anche di servizi sia per i visitatori che per i residenti. Stiamo lavorando a diverse iniziative e tra queste anche la previsione del portale “Love Taormina”, che va oltre al portale istituzionale del nostro Comune che parla ai cittadini. Intendiamo dare informazioni turistiche, opportunità di prenotazioni e di acquisto dei servizi, valorizzare la bellezza e la cultura di Taormina, incrementare l’interazione con i turisti e dare contenuti digitali”.