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Le perplessità

Imposta di soggiorno a Siracusa, Confindustria: “Incremento eccessivo”

lunedì 20 Maggio 2024

Confindustria prende posizione sull’imposta di soggiorno a Siracusa e non fa mistero delle preoccupazioni riguardanti l’avvenuta modifica del regolamento per il balzello turistico nella località aretusea. La situazione che si è venuta a determinare fa storcere il naso agli operatori economici, e dunque ad albergatori ed associazioni di categoria. Nello specifico Confindustria Siracusa non è convinta di un aumento che viene ritenutoeccessivo”, quantificato nel 50%, e dell’impossibilità attraverso i provider dei gestionali di trovare la giusta soluzione al calcolo”. 

“Sulla nuova imposta, recentemente approvata dall’Amministrazione comunale e immediatamente esecutiva – spiega Patrizia Candela, presidente della Sezione Turismo ed Eventi di Confindustria Siracusa – che chiede all’Amministrazione di poter intavolare sul tema un discorso sereno ma soprattutto costruttivo. Alcune riflessioni sul tema caldo della city tax a Siracusa rendono l’idea: da una simulazione finanziaria, prendendo i dati a consuntivo del 2023, si evince mediamente un incremento del 50% sul totale da richiedere agli ospiti e da versare al Comune di Siracusa. Per questo vorremmo confrontarci serenamente con il sindaco e con gli uffici competenti affinché questa scelta non ci penalizzi come destinazione”.

La Sezione Turismo ed Eventi di Confindustria Siracusa sollecita, così, una svolta sul nuovo regolamento per l’imposta di soggiorno votato lo scorso marzo dal Consiglio Comunale con in particolare a far discutere l’incremento in percentuale in riferimento al costo della stanza.

La valutazione fatta dal Comune di Siracusa viene considerata da Confindustria Siracusa “iniqua per il turista, perché il costo della stanza può variare in funzione dell’acquisto sulle piattaforme on line”. Da qui l’apprensione circa l’applicazione di “un ulteriore costo per gli albergatori”, mettendo “in difficoltà” gli operatori, per quanto concerne tra l’altro “la gestione della rendicontazione”. Sin da quando è stata formulata dalla casa municipale era maturata la contrarietà di Confindustria Siracusa a questa iniziativa: “Tale imposta a percentuale ci imporrebbe di rendere nota questa costruzione della tariffa con i “servizi aggiuntivi”, con gravi conseguenze a livello di percezione del turista e di gestione amministrativa per le aziende; e lo stesso Comune di Siracusa, come controllerebbe le somme versate, dal momento che sono in percentuale al prezzo di vendita?”.

Si palesa, insomma, una posizione critica circa lo scenario di un “imposta di soggiorno a percentuale” che “andrebbe ad agevolare coloro che vendono solo pernottamento e a svantaggio di chi cerca di costruire ogni giorno e con notevoli sforzi una proposta integrata di soggiorno per valorizzare la destinazione”. Da qui la proposta di un confronto per rivedere il quadro che disciplina l’applicazione dell’imposta di soggiorno, con una differente analisi della situazione ed auspicando che vengano in considerazione aspetti “tecnici” dell’ambito turistico-alberghiero che sarebbero stati trascurati nella stesura del provvedimento da parte dell’esecutivo e che è stato poi esitato in sede di Civico consesso.

Stando all’impostazione preventivata il balzello in questione si pagherà a notte e a persona ma in percentuale al costo della stanza e questo dovrebbe garantire un rapporto di maggiore equilibrio tra il prezzo in alta e bassa stagione, nelle varie zone di Siracusa. Ma è scattata anche e soprattutto la modifica sulle modalità di applicazione dell’imposta, sostituendo all’applicazione del costo fisso per giorno e per pernottamento basata sulle categorie tipologiche delle strutture ricettive, un’aliquota variabile quantificata in misura percentuale dal 2 % al 4 % sul costo del pernottamento comprensivo di eventuale colazione, al netto dell’Iva e di eventuali servizi aggiuntivi con il limite massimo di 5 (cinque) euro a persona per pernottamento.

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