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In consiglio comunale il piano di risanamento Amat: preoccupazione per i conti dell’azienda

venerdì 3 Maggio 2019
amat autobus

Un nuovo contratto di servizio, la ricapitalizzazione e la riorganizzazione del personale sono alcuni dei punti chiave per rimettere in linea la situazione  economica dell’Amat che naviga in acque non proprio buone.

Il piano di risanamento dell’Amat era atteso in Consiglio comunale dopo lo stralcio previsto dalla direttiva del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, dei famosi crediti non riconosciuti all’Amat, di cui una parte l’azienda li ha stralciati erodendo buona parte del capitale sociale che era quasi di 100 milioni di euro, uno degli effetti negativi di questa procedura è quella che limita l’Amat a fare degli investimenti.

Altra questione è quella del contratto di servizio che ormai è obsoleto soprattutto per il servizio di car sharing che produce una perdita di circa 1,7 milioni di euro l’anno, inoltre, quando è stato modificato il contratto di servizio con l’inserimento e l’avvio della Ztl si prevedeva un introito di circa 30 milioni di euro, ma in realtà oggi non si arriva nemmeno ai 3 milioni l’anno.

massimo-giaconiaBisogna fare, dunque, un’operazione attenta che comprende il risanamento economico finanziario che deve passare da una rivisitazione del contratto di servizio che comunque deve tenere conto anche della rivisitazione dell’aspetto legato al personale. L’unica nota positiva è stato il rinnovamento del parco mezzi ma senza autisti questi a cosa servono? Si chiede Massimo Giaconia consigliere comunale di Palermo 2022 che aggiunge – Quindi, bisogna valutare la possibilità di assumere attraverso la mobilità interaziendale, sempre se sarà possibile farlo, in quanto siamo in attesa del parere dell’Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro)“.

E’ necessario portare avanti le altre linee del tram e aprire un ragionamento con la Regione Siciliana non solo per il biglietto unico ma anche per  far passare il concetto che il servizio del tram non è un servizio sostitutivo al gommato ma è un servizio aggiuntivo. La Regione, infatti, ancora non riconosce ad Amat economicamente il contributo del servizio sul trasporto ferrato perchè lo intende come servizio sostitutivo al gommato“.

Sabrina FigucciaA sollevare il problema sul piano di risanamento Sabrina Figuccia: In questi giorni è stato ufficialmente trasmesso il piano di risanamento 2019/21. Un piano molto dettagliato che riporta al suo interno dati allarmanti che potrebbero addirittura minare la continuità aziendale mettendo a rischio i livelli occupazionali, come messo nero su bianco sul piano in questione. L’azienda lo dichiara espressamente, occorrono nuovi capitali, altrimenti…. Altrimenti, a farne le spese saranno come sempre i lavoratori, con quelli che vengono definiti dalla stessa azienda “provvedimenti difficili e impopolari”. Si andrebbe dalla riduzione del costo del lavoro, alla seria difficoltà di “mantenimento dell’attuale organico aziendale”.

“In parole semplici si passerebbe dal taglio dei salari ai licenziamenti. È questo ciò che Amat dichiara di rischiare nel suo documento di programmazione triennale, se il Comune di Palermo non apre le casse. Casse al momento decisamente asfittiche, forse a cause dei troppi sprechi e delle eccessive scelte sbagliate compiute finora dall’eterno sindaco Orlando” conclude Sabrina Figuccia.

L’Amat ha un bisogno urgente di autisti, meccanici e altre figure professionali, ma evidentemente non e’ ancora chiara, a chi detiene la responsabilità sul funzionamento del servizio, la gravità della situazione in cui versa l’Azienda che rischia ormai d’implodere sotto i botti della carenza d’organico e del suo bilancio che traballa“, così in una nota unitaria i sindacati di Amat, le segreterie provinciali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl, Cobas e Orsa, denunciano le condizioni economiche-finanziarie in cui si trova l’Azienda dei trasporti di Palermo, ma non solo.

Tra le imposizioni e le rivendicazioni contrattuali economico-finanziarie del socio unico Comune di Palermo, a torto o a ragione, nei confronti dell’Amat, l’Azienda resta in balia di se stessa e, come tutte le altre aziende del settore, vittima anche di una scelta politica dei trasporti che sta mettendo in ginocchio il Trasporto Pubblico Locale siciliano“.

Al di là dei rituali ritardi ogni mese nel pagamento degli stipendi, pesa la condizione generale. La mancanza della figura professionale del direttore generale, in attesa dell’espletamento del concorso non è più sostenibile – prosegue la nota -. Il presidente Cimino da solo non può reggere il peso politico e amministrativo dell’Azienda cosi’ come i lavoratori, attualmente in organico, non possono più reggere il peso del contratto di servizio“.

I sindacati ribadiscono le richieste mai accolte rivolte all’Amat: “Abbiamo suggerito di porre correttivi all’impianto commerciale che necessita di migliori strumenti per aumentare i risultati; abbiamo sollecitato il rientro delle figure professionali alle destinazioni di maggior profitto commerciale e si tentenna; il turn-over delle figure mancanti e nessuno velocizza anzi, tutti corrono dietro a una norma o a un regolamento che da troppi anni ingessa il cammino dell’Azienda. Infine abbiamo chiesto l’adeguata copertura del servizio tram e ancora lo stesso e’ a carico del bilancio ormai indebolito anche dalla contrazione del capitale sociale“.

I sindacati aggiungono: “Intanto i lavoratori sono stanchi anche di tutte quelle responsabilità sul cattivo funzionamento del servizio, scaricate ingiustamente su di loro. Non bastano, per la loro tutela, le guardie giurate e bordo, servono maggiori risorse di mezzi e persone per garantire servizi di qualità che li mettano al riparo dalle possibili esasperazioni dell’utenza, che viene ammassata sulle tratte più frequentate. Servono trasferimenti di risorse vere e il rispetto del contratto di servizio con la copertura delle somme non più pervenute dalla ZTL“. E concludono: “Attendiamo risposte, senza le quali siamo pronti ad avviare tutte le azioni di protesta previste“.

 

 

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