Palermo rivive le ferite della guerra. Una mostra, che resterà aperta nelle sale del convento della Magione fino al 28 febbraio 2018, esporrà immagini e memorie dei monumenti distrutti nelle incursioni aeree americane della seconda Guerra mondiale: il più devastante fu compiuto il 9 maggio 1943.
Alcuni di quei palazzi e di quei monumenti furono restaurati con interventi sostenuti anche dall’Amgot, il governo militare dei territori occupati. Ora la mostra, curata da Attilio Albergoni presidente dell’associazione “Mediterraniae”, offre una testimonianza del recupero parziale di un patrimonio artistico gravemente colpito.
La mostra “La guerra dell’arte” è articolata in quattro sezioni. Nella prima sono raccontati i lavori di messa in sicurezza e protezione antiaerea delle opere d’arte prima e durante la guerra. Una sezione è dedicata ai monumenti danneggiati dai bombardamenti aerei. Si passa quindi alla ricostruzione dei monumenti realizzati con i contributi americani. C’è infine un’esposizione di oggetti e documenti della vita sociale e militare di quegli anni.
“L’angoscia, il dolore, il terrore provati dai cittadini palermitani – dice il sovrintendente Sergio Gelardi – non potranno mai essere compresi se non vissuti sulla propria pelle e i racconti raccapriccianti di quegli anni si intersecano con le storie a lieto fine che fortunatamente non furono poche e diedero una speranza nel futuro”.