Collari a ultrasuoni sul bestiame per respingere i lupi.
E’ la sperimentazione avviata da alcuni mesi in Valle d’Aosta con la collaborazione tra Regione, Arev e Institut Agricole Régional. Ne ha parlato oggi in Consiglio Valle l’assessore all’Agricoltura Davide Sapinet in risposta ad una interpellanza presentata in aula da Christian Ganis (Lega VdA).
“A fine estate 2021 – ha spiegato Sapinet – è partita una importante iniziativa che prevede l’utilizzo, per ora in via sperimentale, di supporti tecnologici molto avanzati per contrastare l’azione dei predatori: si tratta di collari dotati di numerosi sensori e, soprattutto, di un sistema di dissuasione a ultrasuoni, da posizionare sugli animali domestici, che in caso di attacco andrebbero ad allontanare i predatori. Prima della stagione invernale sono state installate, in sei diversi allevamenti, le centraline di controllo e di comunicazione. Non appena sarà possibile, si provvederà a, sistemare i collari sugli animali verificandone costantemente il funzionamento e soprattutto l’efficacia”.
L’assessore ha fatto anche sapere che le domande di indennizzo presentate alla Regione per danni subiti a causa della presenza di lupo in Valle d’Aosta sono passate dalle 39 del 2019 alle 56 del 2021, mentre i danni di predazione erano 51 nel 2019, 31 nel 2020 e 16 nel 2021: “I dati in nostro possesso ci parlano di un aumento delle richieste per materiale da prevenzione e di una diminuzione delle denunce da prevenzione che però, va detto, a volte hanno coinvolto più capi contemporaneamente. Grazie alle squadre di pronto intervento del progetto Life Wolfalps EU, sono stati effettuati numerosi sopralluoghi in aziende agricole (7 in alta Valle, 5 in media e 6 in bassa Valle) per la formazione e informazione degli allevatori in alpeggio al fine di fornire assistenza tecnica e definire la migliore strategia di protezione del bestiame”.