Pur rimanendo sempre fedele alla sua plurisecolare tradizione, la cerimonia inaugurale dell’anno accademico dell’Università di Catania ricerca sempre nuovi spunti, per sottolineare di volta in volta differenti aspetti legati alla ricerca scientifica nel territorio siciliano.
Per il 588° anno dalla fondazione dell’Ateneo, il tema sarà “sincronizzato” con la ricorrenza dei 40 anni dall’attivazione del Dottorato di ricerca in Italia, per ribadire quanto l’Università etnea consideri strategico questo livello di formazione accademica, il percorso privilegiato di avviamento alla ricerca scientifica, che negli anni ha anche visto crescere sensibilmente il numero di diplomati che riescono a spendere con profitto il loro titolo al di fuori dell’ambito universitario.
Hanno partecipato il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, il ministro Anna Maria Bernini, gli assessori regionali all’Economia, Marco Falcone, e all’Agricoltura, Luca Sammartino.
Durante la cerimonia si parlerà di investimenti nell’edilizia a Catania e nelle sedi decentrate, di reclutamento di nuovi docenti, ricercatori e personale, di servizi agli studenti e di equilibri di bilancio, di infrastrutture e progetti di ricerca legati ai fondi del Pnrr e delle attività di “terza missione”, connesse cioè al trasferimento tecnologico, alla disseminazione culturale e scientifica. alla sostenibilità ambientale e all’inclusione sociale, svolte dalle aree e dai dipartimenti dell’Ateneo.
“I giovani siciliani sono una delle priorità dell’azione del mio governo. Saperi e ricerca sono le chiavi per lo sviluppo della nostra Isola, creare le condizioni per offrire ai nostri studenti formazione di elevata qualità e occasioni di lavoro in Sicilia sono presupposti essenziali per guardare al futuro con ottimismo”, dichiara Schifani.
“Con i rettori degli atenei siciliani – prosegue – abbiamo avviato un percorso per consolidare la sinergia istituzionale. Il mio governo punta a rafforzare le misure per il diritto allo studio, a cominciare dalla creazione di residenze studentesche e dall’aumento delle borse di specializzazione, soprattutto nell’area medica, come abbiamo fatto con la legge di stabilità appena approvata. In più, è necessario mettere al servizio dell’Isola le competenze tecniche delle Università per sfruttare al massimo le risorse del Pnrr e gli altri fondi europei. Con il governo nazionale, oggi rappresentato dal ministro Bernini, sappiamo di potere avviare un cammino condiviso affinché la Sicilia e le sue prestigiose istituzioni accademiche siano sempre più attrattive nei confronti degli studenti siciliani, italiani e stranieri, diventando punto di riferimento nel bacino del Mediterraneo“.