a margine dell’evento su progetti e grandi opere “L’Italia dei Sì. 2023-2032”. “Ci sono problemi – aggiunge Salvini – sulle ferrovie al Nord sentito. Fedriga (il governatore del Friuli), la Lombardia,
il Veneto si sta lavorando senza sosta per riattivare la circolazione ferroviaria. Si contano già due morti e alcuni feriti e quindi stiamo lavorando per mettere in sicurezza edifici, strade e, soprattutto, cittadini e per ripristinare il servizio il prima possibile su buona parte della tratta ferroviaria. Durante la nottata e la prima mattinata per i temporali è stata rallentata, se non sospesa. Si sta già tornando a viaggiare ovviamente ringrazio tutti i volontari in primis i vigili del fuoco che stanno lavorando senza sosta da ore”.

“La situazione è sicuramente delicata, senza precedenti, perché le altissime temperature, unite ai soliti incendiari delinquenti, hanno creato e stanno creando un danno immenso. Seguo momento per momento l’evoluzione della vicenda, così come ho fatto tutta la notte. Appena rientrato a Palermo mi occuperò anche della collocazione degli evacuati, perché questa notte molte famiglie sono state costrette ad andare via dalle proprie abitazioni. C’è, comunque, un coordinamento degli interventi che funziona”. Lo ha detto il presidente della Regione, Renato Schifani, commentando, al suo arrivo all’aeroporto di Catania, stamattina, la situazione degli incendi in Sicilia.
“L’impegno della Difesa è massimo sia per superare la difficile situazione che negli aeroporti siciliani sta causando forti disagi a cittadini e turisti, sia per fronteggiare l’emergenza incendi. Le Forze armate sono attualmente all’opera con la campagna antincendi boschivi anche in Sardegna, Calabria e nel Centro Italia”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto. “L’apprezzamento per il prezioso contributo offerto in questa difficile situazione – informa la Difesa – è arrivato oggi dal presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, e dalla Società aeroporto Catania (Sac)”. Le Forze armate sono impegnate anche per fronteggiare l’emergenza incendi in Sicilia e nel resto del Paese. Gli elicotteri di Esercito, Marina Militare e Aeronautica Militare stanno effettuando ininterrottamente diversi interventi nelle province maggiormente colpite: Trapani, Catania, Decimomannu, Elmas, Lamezia Terme e Viterbo.
“Desidero ringraziare i vigili del fuoco, gli addetti della protezione civile, gli agenti del Corpo forestale e i forestali per lo spirito di sacrificio e il senso del dovere con cui stanno affrontando una delle giornate più difficili degli ultimi decenni per la nostra regione”. Lo dice l’assessore regionale all’Agricoltura Luca Sammartino. “Una tempesta perfetta – prosegue – si sta abbattendo sulla Sicilia in questi giorni. Una combinazione di eventi naturali estremi, che purtroppo non possono essere più considerati delle eccezioni, e atti criminali che potrebbero essere stati compiuti dai piromani. Ci sono responsabilità che andranno approfondite anche per i blackout elettrici che hanno messo in ginocchio soprattutto la città e la provincia di Catania”.
“Criminali che non meritano alcuna clemenza. Non trovo altro modo per definire gli autori del disastro che sta distruggendo buona parte della Sicilia e, in modo particolare, la provincia di Palermo. Il giorno e la notte appena trascorsi passeranno alla storia come fra i più terribili: gente spaventata ed evacuata, case in fiamme, ettari di alberi e macchia mediterranea in fumo. San Martino delle Scale, Monte Caputo, Capo Gallo, La Moarda, Altofonte, Cinisi, un bollettino di guerra causato dal dolo dall’azione umana. I soccorritori, Vigili del Fuoco, Corpo Forestale della Regione, volontari della Protezione Civile hanno lavorato con temperature proibitive e pericolose per la salute umana, hanno messo a rischio la loro vita in una lotta impari in cui le fiamme alimentate dal vento di scirocco, con temperature sahariane, hanno travolto tutto ciò che incontravano. Chi ha causato tutto ciò non può restare impunito. Sono certo le Forze dell’Ordine svolgeranno al meglio il loro lavoro e le indagini, ma sono necessari interventi normativi che inaspriscano le pene e cambino la stessa concezione giuridica del reato commesso da chi volontariamente pianifica la distruzione del territorio con il fuoco. Ringrazio tutti coloro che ininterrottamente lavorano ormai da ore e sono vicino alle persone spaventate che nel cuore della notte hanno dovuto abbandonare le loro case”. Con queste parole il deputato regionale di FdI Marco Intravaia, presidente del Consiglio comunale di Monreale, ha commentato le ore di passione vissute dalla Sicilia e, in modo particolare, la provincia di Palermo.
in queste ore stanno compiendo il massimo sforzo per limitare i danni e mettere al sicuro i cittadini va il nostro pieno apprezzamento e ringraziamento. Ma chiediamo al presidente della Regione Renato Schifani di riferire in aula su quello che sta succedendo: vogliamo sapere cosa è stato fatto ma soprattutto cosa, evidentemente, non è stato fatto per prevenire tutto questo e comunque per mettere le squadre operative nelle condizioni di affrontare nel modo migliore i roghi che stanno devastando il nostro territorio e che in molti casi hanno raggiunto centri abitati”. Lo dice Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars.
“Incendi in Sicilia, anche quest’anno ne riparliamo… l’anno prossimo! Le alte temperature non sono una novità, ogni anno infatti peggiora e l’allarme per il cambiamento climatico non ci può lasciare indifferenti. E poi c’è lo scirocco che alimenta le fiamme che si propagano ancora più velocemente. Bene. Anzi, male, malissimo! Perché questa è la descrizione di un’ordinaria estate in Sicilia. Di straordinario c’è il candido stupore del presidente Schifani di fronte ad ogni evento ‘ordinario’ che si trasforma in emergenza in assenza di prevenzione e programmazione”. Lo dichiara il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo.
“La propaganda del governo Schifani, alla prova del 9, si rivela per quel che è realmente: la Sicilia brucia, nonostante gli sforzi degli operatori, il patrimonio ambientale va perso e l’incolumità dei cittadini messa a rischio”. Così il deputato regionale trapanese del Pd Dario Safina dopo i numerosi incendi che hanno interessato in queste ore gran parte del territorio siciliano.
“Una situazione senza precedenti quella che sta accadendo in Sicilia”, dichiara il deputato regionale Ismaele La Vardera e tutto il gruppo «Sud chiama nord» e «Sicilia vera» che ha presentato un’ordine del
giorno per impegnare il governo Schifani a dichiarare lo stato d’emergenza regionale ed a portare, contestualmente, la discussione direttamente a Roma affinché il governo Meloni possa intervenire. “Non si può continuare così – dice il presidente di «Sud chiama nord» – la Sicilia brucia e questa sembra essere un’emergenza senza precedenti. Se non bastano le forze a nostra disposizione, il governo si mobiliti per portare l’esercito con i propri mezzi qui. Di questo passo i danni saranno irrimediabili. Una situazione data anche dal cambiamento climatico ma che si ripete anno dopo anno. Era prevedibile – continua il deputato – e non possiamo aspettare che accada il dramma per poi sentirci dire grazie. Qua bisogna agire e l’unico modo è aver lo stato d’emergenza. Ogni anno, è sempre la stessa storia ma oggi ci sono pure morti di mezzo. Vogliamo continuare a far finta di nulla o è giunto il momento che qualcuno si prenda le responsabilità di quello che sta succedendo?”.

“Governo non cerchi alibi, cosa è stato fatto per la prevenzione? Venga a riferire in aula. In Sicilia ormai non funziona più nulla”. Lo dichiara il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca.
Chiede, invece, lo stato di calamità il presidente della Cia Sicilia Graziano Scardino, “per i danni ai vigneti causati dalle ondate di calore degli ultimi giorni”. Secondo la Confederazione italiana agricoltori, infatti, ai danni dovuti al massiccio attacco di peronospora alimentata dall’umidità prodotta dai mesi di pioggia si sono aggiunti il caldo torrido e i numerosi incendi alimentati dalle folate di vento, che stanno mettendo in ginocchio la viticoltura siciliana e i produttori di uva da tavola. “In particolare, sono state colpite le province di Palermo, Trapani, Agrigento e Caltanissetta – evidenzia Scardino – con il rischio di essere compromessa buona parte della produzione della campagna vitivinicola in corso”.
“Già stamattina ho preso contatti col Sindaco Roberto Lagalla per comunicargli la disponibilità ad essere d’aiuto dove e come possiamo. Ci sarà il tempo per la verifica di quel che sta succedendo, specialmente per verificare la portata dei danni e quanto le strutture pubbliche fossero pronte ad affrontare una situazione certamente drammatica e straordinaria per portata, ma non imprevedibile. Nell’emergenza siamo chiamati invece tutti e tutte, ognuno per come può e nel ruolo che ha, a metterci a disposizione”. Lo dichiara Mariangela Di Gangi, consigliera comunale del gruppo Progetto Palermo.
“Ha dell’incredibile quello che sta accadendo a Catania. Certo anche il caldo, le temperature raggiunte sono davvero inusitate. E dovremo tutti con più coraggio fare seriamente la nostra parte, il nostro dovere per attenuare i rischi del cambiamento climatico Ma qui a Catania sta succedendo dell’incredibile. Interi quartieri per decine di ore senza energia elettrica. Nel mio quartiere già da 14 ore. E senza acqua.”. Così Enzo Bianco ex ministro dell’Interno ed ex sindaco di Catania sulle emergenze nel capoluogo etneo.
“Quella a cui stiamo assistendo è una devastazione inammissibile. Per quanto possano essere favoriti dal vento e dal caldo di questi giorni, è evidente che ci sia una mano dolosa, una inesistente prevenzione ed una mancata repressione dietro i molteplici incendi che stanno martoriando tutta la Sicilia e la provincia di Catania. Un disastro annunciato rispetto al quale i governi regionali, quello in carica e quello precedente, hanno dimostrato tutta la loro inadeguatezza, limitandosi ad una semplice allerta senza porre in essere tutte le misure di potenziamento che vengono annunciate e mai messe in atto ogni anno, dopo che migliaia di ettari di boschi vanno in fumo, provocando vittime e danni ingentissimi. Gli sforzi, che possono tranquillamente essere definiti eroici dei vigili del fuoco ed a cui va tutta la nostra gratitudine, riescono solo in parte a contenere le fiamme, poiché da sempre sotto organico e privi dei mezzi adeguati alla vastità del fenomeno. È una situazione non ulteriormente tollerabile, rispetto alla quale non solo non riescono ad ammettere le proprie ineludibili responsabilità, ma soprattutto continuano a ripetere la stessa stancante ed inutile litania che non produce certo risultati concreti. Come parlamentari all’ARS, chiederemo conto e ragione di quanto sta accadendo in queste ore e di questa ulteriore ferita ad un territorio già in grandissime difficoltà per tutte le carenze infrastrutturali e di servizi”, Lo dichiara l’onorevole Ersilia Saverino, gruppo parlamentare Pd – Ars.
“Mentre la Sicilia brucia e necessita di uomini e mezzi, il Ministero dell’Interno toglie dal soccorso proprio in questi giorni, ben 130 vigili del Fuoco per l’espletamento di un corso di formazione della durata di 5 settimane per il passaggio alla qualifica di Capo Squadra. Proprio così, una scelta clamorosa che sta depauperando l’organico delle nostre caserme, mettendo a rischio gli operatori rimasti che sono in minor numero e sempre più sotto pressione“. A denunciarlo è il vice presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana e coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola, dopo aver sentito le sigle sindacali dei Vigili del Fuoco. “Non è bastata l’esperienza dello scorso anno – spiega Di Paola – quando per il concorso ad Ispettori, ancora una volta in pieno periodo estivo, l’organico è stato privato di ben 70 operatori. Oggi l’ammanco è dunque di 130 unità che, divise per ciascuna caserma, pesano come macigni nella situazione di attuale emergenza. A mancare all’appello in totale vi sono quindi 200 vigili del fuoco. Tra l’altro nel momento in cui questi operatori vengono riqualificati, potrebbero non rientrare più in Sicilia. Basti pensare che nella sola provincia di Palermo mancherebbero 37 Vigili del Fuoco. Esprimo tutta la mia solidarietà e vicinanza a tutti gli operatori e i volontari che in questo momento sono in prima linea nel fronteggiare questo disastro” – conclude Di Paola.Ogni anno – afferma Coldiretti Sicilia – è sempre peggio perché evidentemente manca un piano strategico che salvaguardi l’Isola. Vanno migliorata le relazioni tra le istituzioni, Il rimboschimento con un controllo continuo dei boschi, la riattivazione dei bacini di montagna, la riabilitazione delle strutture di vedetta che ormai sono abbandonate, il potenziamento di uomini e mezzi non solo dei vigili del fuoco ma anche della protezione civile e di tutte le forze dell’ordine anche in zone periferiche sono degli interventi necessari insieme all’inasprimento delle pene per chi, approfittando del caldo eccessivo, dà fuoco.
Ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi bruciati con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo – conclude Coldiretti Sicilia – con effetti devastanti dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità”.
“La gravità dei fatti odierni ad opera di una delinquenza che si è mossa in modo organizzato, richiede l’adozione di tempestive misure per la protezione della popolazione ed il ristoro
dei danni diretti e indiretti ma correlati che gli eventi causano. Il Partito Democratico esprime gratitudine a tutti gli operatori impegnati in ogni parte del territorio provinciale per fronteggiare i tanti incendi in corso e manifesta la propria vicinanza ai familiari delle vittime e dei feriti che, purtroppo, cominciano a registrarsi. Si sollecitano gli organi di governo a prevedere forme di indennizzo per i cittadini che hanno perduto le proprie abitazioni e per le attività produttive che hanno subito danni agli impianti produttivi e commerciali. Per quanto esposto chiediamo la dichiarazione di Stato di emergenza”. Lo dichiarano il capogruppo del PD Rosario Arcoleo e il Segretario Provinciale del PD Rosario Filoramo.



