Insorgono tutti i deputati siciliani del Movimento 5 Stelle eletti all’Ars e alla Camera che oggi annunciano un esposto contro la Regione, ritenendo il presidente Crocetta responsabile del disastro ambientale provocato dagli incendi di questi giorni.
“La Sicilia continua a bruciare, – affermano – vasti incendi colpiscono ormai da giorni Messina, Enna, San Vito e Caltanissetta, ma già nelle scorse settimane interi polmoni verdi sull’Isola erano andati in fumo. I vigili del fuoco e la protezione civile, nel solo mese di giugno, sono dovuti intervenire per spegnere circa duemila incendi di cui cento hanno richiesto un intervento aereo. I ritardi nella programmazione delle campagne antincendio, l’assenza di presidii e la mancata riorganizzazione del corpo Forestale siciliano (dopo lo scioglimento di quello statale) sono le vere cause. Gli incendi estivi, quali che siano le origini, hanno una sola motivazione: la mancata prevenzione“. “Non si possono prendere in giro i siciliani – aggiungono i deputati – prospettando azioni emergenziali appena dieci minuti prima della stagione estiva, e non si può immaginare di proteggere il territorio senza dotare ogni singola area protetta di un organico a tempo pieno“.
Inoltre, i parlamentari M5S chiedono di allargare lo stato di emergenza, già concesso per gli incendi di fine giugno e inizio luglio, a tutte le aree interessate dai recenti roghi.
Infine i rappresentanti del M5S a Palazzo dei Normanni e a Palazzo Montecitorio, hanno così concluso: “Rosario Crocetta oggi è a Messina per dare la sua ‘solidarietà alla città’, ma non è con la ‘solidarietà’ che si evitano i disastri ambientali. Un governo capace dovrebbe prendersi carico dei problemi e adottare soluzioni concrete, tutto il resto è aria fritta. Noi del Movimento 5 Stelle stiamo già predisponendo una proposta che valorizzi le unità lavorative reimpiegandole sul territorio“.
Si chiede, infine, che vengano attivati sistemi di videosorveglianza nelle aree maggiormente sensibili dell’Isola, ciò permetterebbe di monitorare il territorio in modo più efficace e agevolerebbe l’individuazione degli autori degli incendi, nel caso di origine dolosa.
“Sarebbe opportuno – concludono – smettere anche di piantumare alberi resinosi che accelerano la propagazione dell’incendio, prediligendo piante autoctone“.