Condividi
La sentenza

Incendio nave Cossyra, operaio morto: tre condanne

mercoledì 20 Settembre 2023
trbunale palermo
Tribunale Palermo

Il giudice della seconda sezione del Tribunale di Palermo Andrea Innocenti ha condannato in primo grado per omicidio colposo tre dei quattro imputati per la morte di Alessandro Di Trapani, l’elettricista ucciso dal fuoco mentre era al lavoro il 13 maggio 2014 nella sala macchine della nave Cossyra della società Traghetti delle Isole, ormeggiata nel bacino di carenaggio della Adorno appena fuori dall’area di Fincantieri.

A Vincenzo Chiavazzo, il titolare della Elyteam la ditta per cui Alessandro Di Trapani lavorava, il giudice ha inflitto una pena di 3 anni, mentre sono stati inflitti un anno e sei mesi a Francesco Fontana, legale rappresentante “Traghetti delle isole spa” e armatore della nave, a Gaspare Cavasino il comandante della Cossyra e responsabile della sicurezza a bordo. Ci sono voluti 8 anni e cinque cambi di giudici per arrivare alla sentenza. Per tutti scatta anche l’interdizione dagli uffici direttivi delle imprese e delle persone giuridiche per l’intera durata delle singole condanne. Chiavazzo, inoltre, per cinque anni è interdetto dai pubblici uffici.

Unico assolto Natale Pizzimenti, il direttore di macchina della motonave, per non aver commesso il fatto. L’accusa in aula era rappresentata dal pubblico ministero Fernando Lo Cascio. Dopo otto anni di processo l’unico reato non prescritto è rimasto l’omicidio colposo. Per tutti gli altri capi d’imputazione (violazioni amministrative e in materia di sicurezza sul lavoro) è intervenuta la prescrizione. Soddisfatti gli avvocati di parte civile che hanno assistito i familiari: Fabio Lanfranca per i genitori e un fratello della vittima, Enrico Sanseverino per la moglie e la figlia di Alessandro Di Trapani, Serena Romano e Oriana Limuti per gli altri familiari. Secondo quanto ricostruito in otto anni di processo di primo grado, il più lungo ad oggi nel tribunale di Palermo, Alessandro Di Trapani morì per le ustioni perché non indossava dispositivi di sicurezza personale. Durante il dibattimento è emerso che sarebbe bastata una normale tuta blu in cotone per salvargli la vita: invece indossava una tuta in acrilico.

Alla lettura della sentenza accanto all’avvocato Lanfranca c’era in piedi Pippo Di Trapani, il papà di Alessandro che dal 13 maggio 2014 chiede giustizia. Non è mai mancato a un’udienza. Ha superato il dolore della morte della moglie, ridotta ad un vegetale dopo la morte del figlio. Dopo la lettura della sentenza ha detto: “finalmente ho avuto giustizia”

Questo articolo fa parte delle categorie:
Condividi
ilSiciliaNews24

Francesco Zavatteri: “Chi spaccia il crack vende morte ai ragazzi” CLICCA PER IL VIDEO

Seconda parte dell’intervista de ilSicilia.it a Francesco Zavatteri, padre di Giulio, giovane artista palermitano, ucciso da un’overdose di crack all’età di 19 anni il 15 settembre 2022. L’importanza delle strutture nei quartieri delle città, le proposte dal basso e le iniziative legislative sul tema della tossicodipendenza.

BarSicilia

Bar Sicilia, Di Sarcina e la rivoluzione dei porti del mare di Sicilia Orientale CLICCA PER IL VIDEO

Dal Prg del porto di Catania ai containers ad Augusta, passando per lo sviluppo di Pozzallo e l’ingresso di Siracusa nell’AP, il presidente Di Sarcina spiega obiettivi e progetti

La Buona Salute

La Buona Salute 63° puntata: Ortopedia oncologica

La 63^ puntata de La Buona Salute è dedicata all’oncologia ortopedica. Abbiamo visitato l’Ospedale Giglio di Cefalù, oggi punto di riferimento nazionale

Oltre il Castello

Castelli di Sicilia: 19 ‘mini guide’ per la sfida del turismo di prossimità CLICCA PER IL VIDEO

Vi abbiamo accompagnato tra le stanze di 19 splendidi Castelli di Sicilia alla scoperta delle bellezze dei territori siciliani. Un viaggio indimenticabile attraverso la storia, la cultura, l’enogastronomia e l’economia locale, raccontata dai protagonisti di queste realtà straordinarie.