“Ho convocato per lunedì prossimo il Comitato per esaminare la situazione che sta diventando drammatica“, lo dichiara Michelangelo Ingrassia, presidente del Comitato consultivo provinciale dell’Inail di Palermo, dopo l’ennesimo infortunio mortale accaduto oggi 15 febbraio a San Giuseppe Jato.
“Secondo fonti Anmil – continua Ingrassia – erano già tre i caduti sul lavoro a Palermo: con l’operaio deceduto oggi, siamo a quattro, di cui tre morti per schiacciamento”.
Lo scorso anno, nel bimestre gennaio-febbraio, i dati Inail rilevavano nel territorio palermitano un solo incidente mortale sul lavoro. “Dietro i numeri, però, ci sono storie di uomini e donne, di famiglie spezzate, fonti di sostentamento esaurite; e sono storie che meritano rispetto e risposte. L’‘emergenza è nazionale – continua Ingrassia – ormai siamo al ‘lavoricidio’ “.
“Abbiamo lavorato sul fronte culturale e continueremo a farlo ma penso sia necessario adesso intervenire sul versante politico della questione. In questo senso intendo veicolare dentro il circuito istituzionale tutte quelle proposte elaborate e presentate nel tempo dalle forze sociali ma non recepite dalle istituzioni, a cominciare dalle proposte contenute nel protocollo d’intesa siglato da Confindustria e dalle organizzazioni sindacali lo scorso dicembre”.
“Proposte concrete – aggiunge – che riguardano il ruolo dell’Inail, l’applicazione del Testo Unico sulla Sicurezza, la gestione dei flussi finanziari dell’Istituto. Bisogna, inoltre, fare in modo che i lavoratori e i datori di lavoro non si sentano soli. Non è più tollerabile, per esempio, che nel territorio metropolitano di Palermo operino due sole sedi Inail ed entrambe nel capoluogo. Gli infortuni mortali – conclude Ingrassia – sono accaduti tutti in provincia ed è qui che bisogna portare l’Inail. Anche così si fa prevenzione“.