Il contrasto alle infiltrazioni mafiose negli appalti, la regolarità e la contrattazione come elementi fondamentali per lo sviluppo economico e il lavoro di qualità, nel cui ambito siano garantiti i diritti di chi lavora a partire da quello fondamentale alla sicurezza.
Se ne parlerà dopodomani, mercoledì 15 maggio a partire dalle 10 al Royal Palace hotel di Messina, nel corso di una tavola rotonda organizzata dalla Fillea Cgil regionale e dalla Fillea messinese. A confronto saranno giornalisti, imprenditori, magistrati, sindacalisti ed esponenti dell’associazionismo antiracket.
“Il nostro obiettivo– dice il segretario generale della Fillea Sicilia, Giovanni Pistorio– è mettere a confronto esperienze e iniziative per cercare di creare la rete necessaria a scardinare il sistema criminogeno, che si nutre di collusioni e corruzione, individuandolo anche quando si nasconde tra le pieghe più insospettabili della società. Siamo in una fase- aggiunge Pistorio- in cui la mafia sta intervenendo non solo nell’aggiudicazione dell’appalto ma cerca anche di condizionare tutto il sistema delle forniture che sta a monte e a valle dell’appalto”.
“Una fase delicatissima – sottolinea il segretario del sindacato edili della Cgil regionale– in cui i corpi intermedi rischiano tantissimo, così come l’associazionismo militante e la politica sul territorio”. Pistorio sottolinea quanto “i sistemi criminali condizionino il mondo del lavoro, oscurando i diritti dei lavoratori, attivando dinamiche di soggezione, facendo profitti sulla loro pelle”.
Aggiunge Mario Mancini, segretario generale della Fillea Cgil di Messina: “È un momento determinante per la nostra provincia rispetto alle grandi opere e proprio per questo motivo, nella consapevolezza del rischio di ingerenze criminali, abbiamo deciso di affrontare questo tema che declineremo attraverso la lente dei risultati ottenuti tramite la contrattazione, dell’importanza della regolarità nell’edilizia e cosa invece è ancora necessario fare per salvaguardare la legalità in tutto il settore delle costruzioni. Non è un caso– sottolinea Mancini – che la maggior parte degli incidenti e delle morti sul lavoro accadano laddove non c’è trasparenza e regolare applicazione delle leggi sul lavoro e sulla sicurezza. Quella per la legalità si pone dunque come battaglia imprescindibile, per lo sviluppo, per i diritti dei lavoratori”.