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Obiettivo: votare entro fine anno

Iniziata la partita della Finanziaria regionale: piovono richieste dai territori, ma i soldi non bastano per tutto

mercoledì 27 Novembre 2024

La partita sulla Finanziaria regionale è appena iniziata. Le richieste sono tante. Alcune mosse dai portatori d’interesse dell’Isola, enti locali in testa, altre dal mondo politico. Ma accontentare tutti sarà difficile. Le commissioni di merito all’Ars stanno analizzando tutte le proposte di modifica giunte alla loro attenzione. Secondo indiscrezioni, quelle dotate di pareri sarebbero almeno un centinaio. Ed altre ne potrebbero arrivare.

Obiettivo: approvare la legge di stabilità entro fine anno

Trovare una sintesi è un passaggio necessario ad evitare lungaggini d’aula che possano compromettere l’obiettivo del Governo Schifani, ovvero votare l’atto entro fine anno ed evitare così l’esercizio provvisorio. Risultato solo sfiorato lo scorso anno ma che in questo 2024 appare più raggiungibile. Per farlo si stanno sviluppando due correnti di lavoro diverse. Da un lato ci sono le richieste dei territori. Nei giorni scorsi gli esponenti dell’Ars hanno ricevuto i rappresentanti dell’Anci Sicilia per parlare delle necessità degli enti locali. Decine di comuni sono in difficoltà. I 2/3 delle città dell’Isola si trova in condizioni di pre-dissesto o di piano di riequilibrio. Quindi, per far fronte alle emergenze, servono risorse. E anche con urgenza.

Le richieste dai territori

Dai comuni è arrivata la richiesta di predisporre una sorta di fondo cassa per tamponare le emergenze attualmente in essere. Richieste alle quali si sono unite quelle dei vari portatori d’interesse regionali. Fonti di Radio Palazzo parlano della possibilità di ricorrere a fondi per l’agricoltura e per l’allevamento (in particolare per l’epidemia di blue tongue). Richieste sarebbero arrivate anche per dotare l’Istituto Autonomo Case Popolari di nuove liquidità; per creare un fondo per le borse di studio da destinare agli studenti delle professioni sanitarie non mediche; per allocare risorse per l’artigianato (attraverso un rimpinguamento dei capitoli di spesa per il Crias) e per il riconoscimento del personale socio-pedagogico nelle aziende sanitarie. Ma, come sopra ricordato, i soldi per fare tutto non ci sono. Dalla Regione, riferiscono fonti d’aula, ci sarebbero state delle aperture. Ma la differenza fra quanto chiesto e i soldi disponibili sarebbe di qualche decina di milioni di euro.

Il maxi-emendamento alla Finanziaria e le norme ordinamentali

C’è poi l’altro asse, ovvero quello che lavora al famoso maxi-emendamento da condividere fra maggioranza ed opposizioni. I tempi ancora non sono maturi, ma i pontieri d’aula sarebbero giá al lavoro per trovare una quadra da portare in aula.

Infine, c’è la questione delle cosiddette norme ordinamentali, ovvero quelle proposte di modifica senza impegno di spesa. Misure quindi a costo zero ma che rischiano di ingolfare il percorso del disegno di legge. Proprio per questo tali contenitori normativi potrebbero confluire nello stralcio del disegno di legge varato dalla commissione Affari Istituzionali.

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