I militari della Guardia di Finanza di Sciacca hanno individuato e sequestrato numerosi reperti archeologici, detenuti illegalmente presso il proprio domicilio da un professionista pensionato. I reperti sequestrati dalle Fiamme Gialle, giudicati da funzionari della Soprintendenza di Agrigento di assoluto valore ed interesse storico, sono due anfore del I e III secolo d.C., un vaso corinzio del V secolo a.C., una coppa dell’età del bronzo (dal 3500 A.C. al 1200 A.C.), una coppa per ostie consacrate e una pateretta del IV secolo a.C., due alabastron del V secolo a.C., oltre a svariate formelle decorative settecentesche in ceramica. Le indagini hanno consentito di dimostrare come le maioliche corrispondessero a quelle trafugate dalla tomba monumentale della famiglia Virgadamo, presso il cimitero di Burgio.
L’attività si è conclusa con il sequestro dei reperti e con la denuncia alla Procura del professionista per impossessamento illecito di beni appartenenti allo Stato e ricettazione. A coordinare l’inchiesta è stato il procuratore di Sciacca Roberta Buzzolani.