Intimidazione nei confronti di Domenico D’Agati, un imprenditore edile palermitano, già minacciato in passato. In un cantiere di Torretta alcuni suoi operai hanno trovato una croce e una lettera con scritto: “Finirai di vivere”.
L’imprenditore ha presentato denuncia ai carabinieri. Tra il 2012 e il 2013, D’Agati ha denunciato i suoi estorsori che gli avevano chiesto il pizzo, durante dei lavori in un cantiere di Villabate, nel Palermitano.
“Rubarono un camion, bruciarono un escavatore, mi fecero trovare anche una testa di capretto. Una serie di intimidazioni che ha rallentato i lavori”, ha raccontato.
Gli uomini della famiglia mafiosa che lo minacciarono furono arrestati durante le operazioni dei carabinieri Argo e Panta Rei. D’Agati più volte ha chiesto maggiore attenzione allo Stato nei confronti di chi denuncia il racket. “Rifarei tutto – ha detto dopo le denunce, rivolgendosi agli altri imprenditori – Non state in silenzio”.
La nota della Cisl
“Esprimiamo la nostra solidarietà all’imprenditore D’Agati, vittima dell’ennesimo vile atto intimidatorio che non può essere assolutamente sottovalutato ma anzi riteniamo che
episodi gravi come questi, così come quelli avvenuti nella storia della lotta antimafia, devono essere combattuti restando vicini a chi vive in un clima di minaccia costante”. Lo dicono, in una nota congiunta, il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana e il segretario della Filca Cisl Palermo Trapani, Francesco Danese,che aggiungono: “Siamo sempre pronti a fare la nostra parte per stare al fianco di chi ha la forza e il coraggio di denunciare tutti coloro che pensano che, con le minacce, si possa fermare l’operato di chi cerca di fare il meglio per la propria terra. È’ fondamentale non abbassare mai la guardia, mai lasciare solo nessuno, e mai cedere a questi atti intimidatori che siamo sicuri non fermeranno le azioni di chi vuole liberare il nostro tessuto economico dall’oppressione mafiosa”.
“La Cisl chiede da sempre il potenziamento del controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine per contrastare questi fenomeni che negli ultimi mesi stanno aumentando e sopratutto chiede una maggiore attenzione al tema da parte di tutte le istituzioni, perché l’imprenditore non può essere lasciato solo nella sua battaglia per la legalità”, conclude la nota.