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Intrecci mafia, politica, rifiuti, i Cinquestelle attaccano Crocetta: “Cacciò l’assessore che aveva denunciato il sistema”

giovedì 16 Marzo 2017

L’intreccio criminalità e rifiuti si ripresenta puntuale anche sotto il governo Crocetta. L’operazione Piramidi, di queste ore, non svela nulla di diverso rispetto a quanto aveva provato a fare l’ex assessore Niccolò Marino, messo gentilmente alla porta dallo stesso Crocetta durante uno degli innumerevoli rimpasti a cui ci ha tristemente abituati”.

A dichiararlo sono i deputati del Movimento 5 Stelle all’Ars, in merito ai nuovi dettagli all’operazione Piramidi che rivelerebbe l’intreccio mafia, politica e rifiuti tra i quali anche il polverino dell’Ilva di Taranto che giungeva nei porti di siciliani per essere stoccato in discariche del triangolo della morte Augusta, Priolo e Melilli.

“E’ di tutta evidenza – spiegano i deputati grillini – che la criminalità è riuscita a raggiungere i suoi obiettivi perché il governo Crocetta non ha mai puntato il faro su un’attenta programmazione dei rifiuti, sostituendola anzi con un caos organizzato. A tal proposito, stigmatizziamo le dichiarazioni dell’assessore Contrafatto che punta il dito contro il Parlamento siciliano, dato che gli strumenti per una programmazione virtuosa sarebbero già in mano della Regione, se solo volessero applicarli politicamente. Grazie a questa situazione, anche questa volta è riuscita ad annidarsi la criminalità e la corruzione dei dirigenti regionali”.

“Lo abbiamo denunciato migliaia di volte in tutte le sedi, abbiamo depositato esposti sia alla Corte dei conti che alla Procura della Repubblica ed oggi, laddove ce ne fossero i presupposti, siamo pronti a chiedere la revoca di tutte le autorizzazioni agli impianti che furono emesse dai soggetti coinvolti in questo ennesimo procedimento penale”, concludono i deputati Cinquestelle.

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