Un viaggio alla scoperta dei nostri parchi archeologici e dei nostri musei, tra storia, cultura e identità dei territori culturali: questo e tanto altro è “Invito in Sicilia. Le meraviglie di casa nostra”. Il nuovo format video de ilSicilia.it, composto da 10 puntate, è presentato da Giuseppe Santostefano, in collaborazione con la Regione Siciliana e l’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.
In questa nuova puntata di “Invito in Sicilia” la protagonista è Agrigento, con il suo incredibile parco archeologico e paesaggistico.
L’architetto Roberto Sciarratta è il direttore del Parco archeologico della Valle dei Templi, un patrimonio straordinario con una storia lunga più di 1600 anni. “Le opere che lo compongono sono giunte a noi in uno stato di grazia notevole, frutto anche di molti esperimenti scientifici e accurate manutenzioni” spiega l’architetto.
“Si è investito tanto non solo sui templi ma anche sul mantenimento e il recupero del paesaggio e i risultato che abbiamo ottenuto sono incredibili. Oggi, grazie al progetto Progetto Diodoros e alla collaborazione con la Facoltà di Agraria, ci consente di ottenere da quei territori, prodotti d’eccellenza come olio, pistacchi, mandorle e noci.”
Il Museo Archeologico Pietro Griffo, costruito nel 1967 è una realtà unica. E’ immerso all’interno del sito archeologico di Agrigento il cui responsabile è Giuseppe Avenia.
“All’interno del museo custodiamo reperti provenienti direttamente dall’Attica e quindi dalle officine di Atene – ci spiega Donatella Mangione, curatrice della collezione museale – ma anche dalle officine di Sicilia Calabria, Puglia e Campania.”
“Uno dei pezzi più belli della collezione è un cratere a calice, sul quale è illustrata la morte di Patroclo e la deposizione del corpo. Intorno a lui gli amici con indosso le armature, pronti a scendere in campo dalla parte degli Achei nella Guerra di Troia”.
La sala del Telamone è la sesta del nostro museo e dedicata a Zeus, “un edificio templare costruito dopo il 480 e realizzato per ingraziarsi le divinità. Insieme al tempio G di Selinunte è il più grande di tutta la Sicilia ed è caratterizzato dalla presenza dei telamoni nella peristasi del tempio, come a sorreggerne il tetto”.
Altro reperto molto importante è il “Sarcofago del fanciullo”: un sarcofago decorato con momenti della vita e della morte del bambino al suo interno. I genitori sono coperti in segno di lutto e la nutrice gli accarezza il suo volto con un gesto di grande tenerezza.
Il nostro viaggio si conclude con una visita al Museo Archeologico Pietro Griffo che racconta gli usi e i costumi delle popolazioni greche che colonizzarono la zona.