L’assessorato regionale alla Famiglia ha proceduto alla ripartizione di 4 milioni per il pagamento degli stipendi del personale delle Ipab, oggi nella maggior parte dei casi relegato in una situazione di grave difficoltà retributiva, dando attuazione ad un’apposita norma inserita nella scorsa Finanziaria regionale. A darne notizia l’assessore regionale alle Politiche sociali, Antonio Scavone.
«Oltre agli enti che presentano un disavanzo di gestione – afferma l’esponente del governo Musumeci – quest’anno sono state ammesse a contributo anche le Ipab non in grado di operare, incluse quelle per le quali erano state attivate le procedure di estinzione successivamente revocate a seguito della decisione della Corte Costituzionale, che ha sancito l’incostituzionalità della norma che obbligava i Comuni ad assumere il personale delle Ipab estinte. Per quegli enti che invece non sono riusciti a presentare l’istanza a seguito del nostro avviso pubblico, nella maggior parte dei casi per motivi a loro non imputabili – prosegue Scavone – voglio rassicurare sul fatto che nelle prossime settimane riapriremo i termini. Ci siamo riservati, infatti, una parte della disponibilità finanziaria, pari a un milione di euro, per permettere anche a questi di potere accedere alla concessione del contributo».
Sempre sul tema lavoratori Ipab, Scavone annuncia la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con il collega della Sanità, Ruggero Razza, che prevede la riqualificazione del personale in un’ottica di impiego nel Servizio sanitario regionale.
«Manca l’ultimo passaggio della concertazione con le organizzazioni sindacali che riteniamo possano condividere il percorso – aggiunge ancora l’assessore alle Politiche sociali – La strada che abbiamo tracciato prevede da un lato un piano di riqualificazione del personale, quello con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e assunto secondo le regole di accesso al pubblico impiego, con onere finanziario a totale carico dell’amministrazione regionale, dall’altro la predisposizione di un piano di fabbisogno del personale da parte dell’assessorato alla Salute distinto per categoria e mansioni, volto a favorire l’accesso del predetto personale riqualificato nelle strutture pubbliche di pertinenza attraverso il ricorso agli istituti contrattualmente previsti».
E, infine, dopo l’approvazione da parte della giunta Musumeci del disegno di legge sul riordino delle Ipab, Scavone conferma che, alla ripresa dei lavori dell’Ars a settembre, chiederà la calendarizzazione della legge di riforma. «Trasformazione delle Ipab con la possibilità di privatizzazione, tutela del personale in servizio, valorizzazione del patrimonio immobiliare, riorganizzazione dei servizi – dichiara Scavone – sono per grandi linee i punti nodali su cui intervenire per una ipotesi di riforma strutturale».