Il gip di Palermo Clelia Maltese ha disposto la sospensione dalle funzioni del capo della polizia municipale di Isola delle Femmine Antonio Croce, accusato di peculato e falso. L’indagine è stata coordinata dal procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido e dai pm Giorgia Spiri e Andrea Zoppi.
Secondo gli inquirenti, il pubblico ufficiale, per anni, avrebbe utilizzato le auto della polizia municipale per scopi personali. A Croce inoltre i magistrati contestano di aver attestato falsamente la propria presenza in servizio attraverso comunicazioni mensili all’ufficio che si occupava della contabilizzazione. Nelle dichiarazioni inviate Croce sosteneva di essere in ufficio mentre, secondo le indagini, si trovava a casa.
A Croce i pm contestano anche di aver attestato falsamente che un agente aveva i titoli necessari per diventare assistente capo e poi ispettore. Il capo dei vigili risponde pure di abuso di ufficio: avrebbe procurato vantaggi patrimoniali alla S.I.A srls di cui in precedenza era stato presidente (la società aveva un altro nome all’epoca). Secondo l’accusa la ditta, che aveva avuto in appalto i servizi informatici dal Comune, grazie all’intervento di Croce, che si sarebbe dovuto astenere visto il suo vecchio incarico, avrebbe risparmiato sull’acquisito di materiale e sul personale. I costi relativi, infatti, sarebbero stati sostenuti dal Comune e non dalla società appaltatrice.