La scuola siciliana sta cambiando. Qualche giorno fa l’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale Mimmo Turano ha annunciato l’arrivo di 66 nuovi indirizzi per 55 istituti scolastici di secondo grado. L’innovazione dell’offerta educativa è voluta fortemente anche dal governo nazionale, che non a caso in questi mesi ha pubblicizzato ampiamente l’introduzione del liceo del “Made in Italy”.
Che il settore scolastico abbia bisogno di una ventata d’aria fresca non c’è alcun dubbio. Gli attuali modelli d’insegnamento sono rimasti invariati per decenni e un adeguamento alle evoluzioni che in questi anni si sono verificate nella società e nel mercato, è necessaria.
“I nuovi indirizzi di studio – spiega l’assessore Turano – servono per qualificare e dare le conoscenze didattiche agli alunni per poter inserirsi anche nel mondo del lavoro. Il nuovo indirizzo ha l’obiettivo di fare appropriare i ragazzi e di fargli capire cosa è l’Italia nel mondo. Tutte le scuole che lo hanno chiesto lo hanno ottenuto, quindi siamo sul pezzo.”
In particolare, per quanto riguarda l’indirizzo Made in Italy, la Sicilia risulta essere la Regione con il maggior numero di istituti che faranno partire i nuovi corsi, nel 2024-2025. Si tratterà di una specifica branca del già esistente liceo delle scienze umane, che tuttavia a livello nazionale non pare avere sortito gli effetti sperati dal governo Meloni. Delle scuole che avevano la possibilità di avanzare richiesta, in media, soltanto una su cinque lo ha fatto.
Nella speranza di un incremento delle adesioni, infatti, il Ministero aveva anche posticipato i termini per presentare l’istanza. Dal 23 gennaio al 10 febbraio, comunque, sono aperte le iscrizioni al nuovo corso di studi per tutte le classi prime. Nelle prossime settimane si potrà capire quali sono effettivamente i risultati raccolti e se l’esperimento formativo avrà realmente successo.
Il liceo del Made in Italy è soltanto uno dei 66 nuovi corsi di studio che partiranno il prossimo settembre. Sarebbe quindi riduttivo non realizzare anche un’analisi d’insieme. Sul punto, sottolinea l’assessore Turano: “Quasi tutte le scuole che hanno chiesto nuovi indirizzi lo hanno ottenuto, tranne per gli istituti coreutici e musicali sui quali il Ministero fa prevalere valutazioni da un lato sui costi per la gestione del corso e dall’altro sul numero di discenti. Quindi, sui licei musicali si è fatta una riflessione profonda, mentre tutti gli altri sono stati autorizzati.”
Tra i nuovi indirizzi attivati spiccano: il liceo scientifico a indirizzo sportivo, agroalimentare e agroindustria, amministrazione finanza e marketing, meccanica, meccatronica, energia e telecomunicazioni. Inoltre, tre di questi corsi saranno anche resi disponibili presso alcune sezioni carcerarie di Castelvetrano (TP), Gela e Trapani.
In Sicilia, inoltre, occorre anche affrontare con urgenza il tema dell’abbandono scolastico. L’introduzione di corsi più specifici e meno generalisti potrebbe essere un utile strumento per suscitare la curiosità e l’attenzione di alcuni studenti. Ciò incrementerebbe nel lungo periodo l’attrattività degli insegnamenti, riducendo la percentuale che oggi si attesta intorno al 20% in ambito regionale.
Lo sa bene l’assessore Turano che sul punto ha precisato: “Stiamo trasformando le scuole in luoghi di aggregazione che hanno una funzione didattica durante l’orario scolastico ed una funzione sociale, culturale, aggregativa, ricreativa e sportiva al di fuori di questi orari”
Da capire meglio, però, se i cambiamenti potranno effettivamente migliorare l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro. Perché non basta soltanto operare dal lato dell’accrescimento delle competenze tecniche dei futuri diplomati che tra 4-5 anni faranno il loro ingresso nel mondo del lavoro. È altrettanto necessario che si accresca, soprattutto in Sicilia, la domanda. Altrimenti ogni sforzo rischia di essere vanificato.
Infine, è altrettanto importante che i futuri studenti sappiano ben ponderare una scelta così complessa quale la preferenza dell’indirizzo scolastico nel grande ventaglio di opzioni disponibili. Gli open day hanno proprio questa finalità, ma saranno sufficienti?