“Italoamericani: Ambasciatori di Italianità” – I volti e le storie degli italiani che hanno fatto grande l’America, è il titolo e tema di una mostra di Franco Maricchiolo inaugurata oggi presso il Chiostro della Cisterna di Palazzo San Macuto – Camera dei Deputati a Roma.
La mostra del fotografo messinese (che sarà aperta martedì dalle 15 alle 18 e nei giorni 10 e 11 luglio dalle ore 10 alle 18) è stata presentata dalle onorevoli Matilde Siracusano e Fucsia Nissoli Fitzgerald, alla presenza della senatrice Urania Papatheu.
“Franco Maricchiolo con i suoi scatti – spiega Urania Papatheu – è un simbolo ma anche un alfiere dell’Italia nel mondo. I volti da lui ritratti raccontano storie e personaggi ma soprattutto evidenziano quanto sia importante, oggi più che mai, la nostra identità e il legame con il proprio territorio. Non a caso ho voluto ringraziare Maria Grazia Cucinotta, una grande attrice, ma soprattutto una donna sempre presente sul territorio, che non lo ha mai lasciato a dispetto dei tanti impegni nel mondo e che anzi ovunque ha portato la sua messinesità con orgoglio. Io che sono di Catania, vivo a Taormina ma conosco bene Messina comprende bene questo sentimento di amore vero per questo nostro territorio e credo che da qui si debba ripartire per dare un senso al futuro e un messaggio positivo anche alle nuove generazioni”.
“Uomini e donne illustri – continua Papatheu – non hanno dimenticato e non hanno perso di vista l’Italia e un altro grande esempio è l’ambasciatore Francesco Paolo Fulci, che dalle Nazioni Unite sino alla presidenza di Ferrero, ha portato il nostro Paese in alto nel mondo e che ad 89 anni ha voluto onorare Franco Maricchiolo e dare quel messaggio forte ed essenziale: gli italiani che vivono fuori difendono la loro italianità e ne vanno fieri. L’identità perduta va ritrovata, è orgoglio e vanto. L’Italia non e solo pizza e mandolino, qui non ci sono soltanto valigie di cartone ma arricchimento culturale ed economico. Non possiamo assistere inerti alla fuga di cervelli di chi se ne va e poi non torna qui. Questo Governo, come i più recenti, non si preoccupa del depauperamento delle nostre eccellenze intellettuali e professionali e non comprende che non ci può essere un futuro se non si pone un argine alla desertificazione sociale e al fenomeno della manovalanza di chi viene sfruttato e non ha nemmeno la creatività e l’abilità italiana”.