“Ksm abbatte il costo del lavoro, tagliando il salario ai lavoratori”. È questo il duro atto d’accusa di Mario Zotti, segretario generale della CSE-FNILT.
In una recente dichiarazione lei ha detto che Ksm starebbe mettendo in atto una “politica del terrore” nei confronti dei propri dipendenti. In che senso?
Sì e lo ribadisco. Cito solo un caso. I lavoratori ex Falcon Sud per essere assunti in Metronotte Catania, Sicurtransport e Ksm hanno dovuto rinunciare ai permessi retribuiti, alle ferie e alla 13^ e 14^ mensilità e a parte del Tfr, altrimenti la loro vita lavorativa sarebbe terminata con la chiusura dell’azienda stessa.
Ma cosa c’entrano Metronotte e Sicurtransport con Ksm?
Intorno a Ksm ruotano una serie di altre società costituite con scopi ben precisi: Ksm, sempre per tramite della Società Operazioni di Sicurezza della famiglia Basile, vince gli appalti e li passa in affidamento a Metronotte Catania e Bsi, società riconducibili alla Ksm, o a Security Service, Sicilia Police, Europolice che per sopravvivere accettano condizioni capestro a discapito sempre dei lavoratori.
Ci spieghi meglio.
Il giochetto qual è? Un esempio, come successo di recente, è quello dei servizi degli istituti bancari, vedi Unicredit e San Paolo a Catania, affidati nella fattispecie dalla Ksm alla Bsi, addirittura prima che questa fosse in possesso della stessa licenza prefettizia per operare. Di fatto la cessione volontaria di questi servizi viene programmata se pur la società non è ancora operativa. Tutto avviene calpestando la dignità e i diritti dei lavoratori.
Perché secondo lei avverrebbe tutto questo?
Questo serve a Ksm per guadagnare pur avendo appalti sottocosto e il risultato è che vengono affamati i lavoratori. Occorre rendere noto e visibile a tutti detti comportamenti, bisogna sensibilizzare le istituzioni e la committenza. Gli appalti si vincono garantendo qualità, efficienza e efficacia. Tutto ciò è noto a Ksm. Le istituzioni devono svolgere il loro ruolo di controllo.
I cambi d’appalto sono previsti dalla legge. Cosa non la convince?
Questi non sono cambi di appalti, ma vere e proprie manovre grazie alle quali, di fatto, si abbatte il costo del lavoro, tagliando il salario ai lavoratori.
Secondo lei è ancora possibile sedersi attorno ad un tavolo e trovare un accordo che accontenti tutti.
Sì, a nostro avviso ci sono tutte le condizioni per recuperare il tavolo e insieme a tutte le altre organizzazioni sindacali entrare nel merito dei problemi. Se c’è la volontà c’è la soluzione per garantire il lavoro e il futuro. Ma bisogna mettere tutte le carte sul tavolo. Più volte abbiamo chiesto di essere convocati per trovare soluzioni. Non abbiamo mai avuto risposta. Non si può dire come ha detto il presidente Milillo ‘ci dispiace di licenziare’ e intanto si rinnovano i contratti a termine in piena procedura”.