La Cgil attacca l’esecutivo siciliano guidato dal presidente Nello Musumeci.
In particolare, il sindacato contesta agli esponenti della Regione di avere approvato in Giunta la Finanziaria senza un vero confronto preliminare.
LE PAROLE DI ALFIO MANNINO
“E’ evidente – dice il segretario generale, Alfio Mannino – che si tratta di una Finanziaria delicata visto il momento di crisi che la Sicilia sta vivendo a causa dell’emergenza sanitaria e la situazione dei conti della Regione com’è noto non è confortante”.
A preoccupare il sindacato è il buco di 650 milioni nel bilancio e i tagli che presumibilmente verranno operati. Ma anche “la copertura incerta del miliardo e mezzo di investimenti previsti”. Riguardo alla manovra, che dovrebbe approdare all’Ars nelle prossime ore, Mannino dice “si tratta di una partita difficile e delicata, visto che in ballo c’è anche la possibilità di rilancio del sistema Sicilia quando l’emergenza sanitaria avrà allentato la morsa. E’ evidente che ci sono settori, a partire dal turismo, che andranno sostenuti e con essi le varie categorie del lavoro”.
“Il massimo coinvolgimento nelle scelte di tutti gli attori sociali – sottolinea il segretario della Cgil- è dunque fondamentale. Auspichiamo dunque che nelle prossime ora giunga la convocazione da parte del Governo e della Commissione bilancio dell’Ars”.
A preoccupare la Cgil è anche il ruolo attribuito all’Irfis. “Si rischia il depotenziamento delle azioni visto che non si è ancora approdati a una visione complessiva delle funzioni di Irfis, Crias e Ircac e rimane incompiuto il processo di fusione con la nascita di un istituto regionale per il credito agevolato a sostegno dell’economia siciliana”.