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La denuncia di Pietro Piraino: “Non fate morire il Museo del giocattolo di Bagheria” | VIDEO INTERVISTA

lunedì 4 Febbraio 2019

Guarda la video intervista in alto

Qualche giorno fa vi abbiamo parlato del “Museo del Giocattolo e delle Cere Pietro Piraino“, fondato dallo stesso Piraino e ospitato presso la Certosa di Villa Butera a Bagheria.

Il Museo, come si vede nelle immagini della video intervista, è un gioiello architettonico e storico che, al di là della collezione di giocattoli e cere, che tocca i duemila oggetti, rappresenta un patrimonio inestimabile per Bagheria, per la Sicilia e per l’Italia intera.

Museo del gioco Pietro Piraino

Frutto di un meticoloso restauro realizzato con Fondi europei, Villa Certosa originaria del ‘700, di proprietà del Comune di Bagheria, a distanza di pochi anni dal termine dei lavori, siamo nel 2014, rischia di andare di nuovo in rovina per l’incuria di cui, a quanto ci racconta Pietro Piraino, sarebbe responsabile il Comune.

Attualmente due pareti della sala da ballo, dove sono presenti i dipinti del Velasquez, sono andati distrutti per un’infiltrazione d’acqua, il pronao che fino a poco tempo fa resisteva oggi è transennato perché perde pezzi, e ancora nella sala al piano superiore piove dentro una vetrina.

A queste difficoltà si sommano anche problemi strutturali che riguardano l’impermeabilizzazione delle sale dove sono custoditi gli impianti elettrici che, ad ogni pioggia, vanno regolarmente in tilt.

Le responsabilità legate ai lavori di manutenzione, come ci dice Piraino, sono state definite illo tempore da un contratto stipulato alla presenza di un notaio e degli ingegneri mandati dal Ministero da Roma, poiché “bene  sotto vincolo ministeriale”.

Museo giocattolo PIraino

Con l’ingresso della nuova classe politica, continua Piraino nella video intervista, le clausole contrattuali non sono state rispettate. In più non è stata svolta nessuna azione di valorizzazione e promozione dell’immobile e dell’attività ad esso connessa, sebbene il 50% del ricavato della vendita dei biglietti d’ingresso vada nelle casse del Comune di Bagheria che, va da sé, dovrebbe avere tutto l’interesse di far conoscere questa perla della “città delle Ville“.

Ho segnalato sempre, negli ultimi cinque anni, tramite avvocati e raccomandate le inadempienze, fino a quando ad agosto l’opposizione si è ribellata all’operato del Comune, indicendo un consiglio straordinario per salvare il Museo“.

In quella circostanza Pietro Piraino, sotto consiglio dei suoi legali, ha denunziato il comune bagherese chiedendo l’applicazione di un decreto per “intervento d’urgenza” per non far chiudere la Certosa.

A due mesi dalle elezioni per il rinnovo della giunta comunale, a questo punto, facciamo nostro l’auspicio di Pietro Piraino e cioè che il Museo venga riconosciuto in tutto il suo valore, anche solo per il solo fatto che è sotto vincolo demo-etno-antropologico del Ministero dei Beni Culturali e sotto vincolo della Sovrintendenza alle Belle Arti della Regione Siciliana.

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