Fuoco e fiamme alla conferenza stampa a Palazzo d’Orleans all’indomani degli arresti nel messinese per l’indagine ”Gamma Interferon” sulla macellazione clandestina, il furto di animali, la carne probabilmente infetta e i falsi attestati dei veterinari dell’Asp.
Dopo gli arresti di ieri il governatore Rosario Crocetta si è espresso con toni durissimi su una situazione che ha definito “terrificante”. Senza mezzi termini nè giri di parole ha annunciato a gran voce che “Cosa nostra ha il controllo del mercato alimentare delle carni e gestisce la macellazione clandestina. E’ una situazione terrificante, basti pensare che solo nelle provincia di Messina l’anno scorso abbiamo registrato il furto di 30 mila ovini e di 6 mila bovini“. Crocetta aveva già fatto luce sulla situazione subito dopo il fallito attentato a Giuseppe Antoci, presidente del Parco dei Nebrodi che sta conducendo una battaglia contro i pascoli in mano alle famiglie mafiose dei tortoriciani e di Barcellona Pozzo di Gotto. “Avevamo detto che era la spia di una
realtà sommersa e che non sarebbe finita lì. Quel fatto non sarebbe rimasto impunito e siamo andati fino in fondo. Quando creammo il comitato di sicurezza in presenza del ministro Alfano – afferma – dissi che il problema dei Nebrodi non riguardava solo l’acquisizione dei terreni per i pascoli per innescare un meccanismo di truffe miliardarie nei confronti dello Stato, della Regione e dell’Ue per accedere alle contribuzioni. Noi abbiamo iniziato a fare i protocolli di legalità, perché qui la materia non è solo la truffa ma l’attentato all’incolumità e alla vita delle persone, legata alla macellazione clandestina di carni, con dati impressionanti”. Complici almeno otto veterinari dell’Asp, i bovini – spesso rubati – non venivano controllati prima della macellazione: i veterinari infatti, stando a quanto emerso dall’indagine condotta dalla Procura di Messina, dichiaravano il falso in cambio di grosse cifre o benefits. “Faremo una maxi-rotazione dei veterinari nelle Asp siciliane – continua Crocetta – stiamo cominciando proprio da quella di Messina“. La maxi operazione a Messina ha svelato un giro di carni macellate senza controlli sfociata in 33 misure cautelari col coinvolgimento di veterinari e amministratori pubblici infedeli.
Intanto quasi la totalità dei casi di Brucellosi sono stati registrati proprio nel messinese. La malattia infettiva che presenta gli stessi sintomi della febbre e che viene trasmessa per contagio, per la precisione con il contatto con un animale infetto, nel 2016 è stata contratta da duecento persone in tutto il territorio nazionale e, di queste, 130 sono a Messina. Questo dato è stato fornito dalla commissione speciale istituita dalla Regione a seguito del fenomeno della macellazione clandestina di carne e a diffonderlo è stato ancora Rosario Crocetta che sottolinea anche come “Nell’inchiesta della Procura di Messina che ha portato agli arresti per la macellazione clandestina, la Regione non è stata parte passiva ma ha collaborato – conclude – Gli inquirenti non hanno trovato una Regione che copriva le carte o non le recuperava, ma che ha fornito la massima collaborazione e si pregia di farlo“.