La magia del Natale approda a Taormina. Si rinnova la tradizionale accensione dei fuochi alle ore 22:00 Piazza Santa Caterina, a Piazza Duomo, a Piazza Padre Arcidiacono, Mazzeo.
Un rito lungo quarant’anni, ci racconta Jonathan Sferra, assessore al Turismo, che coinvolge il centro di Taormina e le varie frazioni. E’ il sindaco o un suo delegato che ha il compito di accendere e dare il via al falò, con la comunità che si raccoglie attorno ad esso per scambiarsi gli auguri di Natale.
Si chiama zuccu, in siciliano ‘ceppo’ o zuccata, non è altro che un falò che viene accesso ritualmente la vigilia di Natale davanti alle chiese di molte città della Sicilia orientale. In alcuni paesi, prima dell’accensione, la catasta di legna viene benedetta da un sacerdote alla presenza del sindaco. Oggi considerato un modo per riscaldare Gesù bambino durante la gelida notte, costruendo anche un punto di aggregazione per tutto il paese.
Si tratta di un rito che deriva le proprie origini da alcune tradizioni pagane dapprima e poi acquisite dalla religione cristiana. Evento simbolico ricco di significato, il fuoco diventa un riferimento creando un ambiente familiare e un’atmosfera simile a quella che anticamente si creava durante le riunioni davanti il caminetto.
Un’occasione imperdibile per vivere la magia del Natale.
La tradizione dello zucco rimanda anche alla storia del ceppo di Natale, detto ciocco natalizio. Si tratta di un’usanza antica che è tipica dei Paesi nordici, diffusa anche nella zona iberica e balcanica che vedeva la figura del capofamiglia ardere un tronco di legno. Il fuoco poi andava poi rinnovato nelle dodici notti successive, fino all’ Epifania. La cenere che ne viene fuori poi viene impiegata per favorire il raccolto e l’allevamento, proteggere l’unione del focolare domestico e la famiglia.
Il ceppo gettato nel fuoco serve ad allontanare i fulmini, conservarlo in casa serve ad allontanare gli spirito, è usanza anche addobbarlo con dei nastri e celebrarlo con le preghiere. Un vero emblema delle feste, il suo ardere è simbolo di pace.
Manifestazioni del genere hanno l’obiettivo di promuovere il territorio.
All’interno di un’atmosfera così magica si può scorgere un importante esempio di attività imprenditoriale turistica che dopo 35 anni ha riaperto le sue porte alla pubblica fruizione sul territorio è il Castello di Taormina, fortezza Arabo-Normanna del XI secolo, noto anche come Castello di Monte Tauro o Castello Saraceno. Al Castello di Taormina si giunge tramite una scalinata intagliata nella roccia e i visitatori, una volta fatto ingresso al Castello, situato nel cuore di Taormina, possono immergersi nel passato esplorando 21 punti d’interesse, guidati da un’audioguida multilingue e una mappa 3D che arricchiscono l’esperienza con informazioni dettagliate sul patrimonio storico e incontaminate leggende legate al territorio e al Castello.
Al termine della visita, viene offerta una pergamena personalizzata, la “Nobilis Castrii Tauromenii“, come ricordo esclusivo di questa esperienza. Ecco che allora vi svelo una chicca importante legata castello che potrete notare anche voi: grazie ai suoi 397 metri di altitudine offre ai visitatori ben 4 panorami mozzafiato a 360°.