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La mediocrità vs il genio artistico, ovvero, Murgia vs Battiato

lunedì 6 Aprile 2020
Murgia vs Battiato

«Battiato è considerato un autore intellettuale e invece ti vai a fare l’analisi dei suoi testi e sono delle minchiate assolute. Citazioni su citazioni e nessun significato reale. Tolti due testi, forse!» Così parlò Michela Murgia.

L’Orda degli pseudo intellettuali che a torto si definiscono di sinistra, la cui unica mission “artistico-letteraria” è l’esaltazione della propria imbarazzante mediocrità e l’alimentare bulimicamente il proprio patologico narcisismo, è ritornata alla riscossa con uno dei suoi esponenti di spicco, la “scrittrice” sarda Michela Murgia, che così parlò sul suo Canale YouTube di uno dei più grandi e indiscussi artisti contemporanei, il siciliano Franco Battiato: «Battiato è considerato un autore intellettuale e invece ti vai a fare l’analisi dei suoi testi e sono delle minchiate assolute. Citazioni su citazioni e nessun significato reale. Tolti due testi, forse!»

Ho letto in proposito l’interessante articolo di Ray Banhoff sul numero online del 5 aprile 2020 del prestigioso magazine Rolling Stone, e ne condivido totalmente i contenuti e il sarcastico “rispetto” nei confronti di un personaggio che da anni si agita nervosamente e freneticamente su piattaforme online e network di amici e conoscenti per lasciare una traccia letteraria di sé in questo Paese, ma tutti sanno, e lo scrive bene Ray Banhoff, che tra qualche anno il suo nome passerà nella camera dell’oblio permanente delle “comete” letterarie di questo paese e nessuno saprà chi è e chi fosse questa signora.

Michela Murgia

Fermo restando il diritto sacrosanto, così come avviene in un paese democratico quale il nostro, che tutti possono dire tutto, ovvero, che la Murgia può pensare ed esprimere il suo pensiero e le sue “analisi letterarie” come meglio crede e come ha fatto in questo caso: “dire che Battiato ha scritto e scrive delle minchiate!” sul suo canale YouTube dove la Murgia tiene una rubrica colorita e disinibita dal titolo Buon vicinato nella quale si confronta con la scrittrice Chiara Valerio su temi di letteratura, musica e cultura. Sono delle chiacchierate tra amiche che si presentano e si auto-celebrano come persone colte e detentori di sapere letterario, nelle quali esprimono le proprie idee senza filtri inibitori! Ma il politicamente corretto? No, no… quello non appartiene a loro… solo agli “altri” … a tutti coloro che non la pensano come questi signori! Anche questa è un’altra storia…

Ma ritorniamo alla chiacchierata delle nostre signore su YouTube. Il passo che dovrebbe fare inorridire tutti coloro che amano davvero l’arte e la cultura è questo: «“Cuccurucucu Paloma”? Dov’è la pregnanza del testo? Anche Parco Sempione di Elio mi evoca un mondo però c’è anche un significato nel momento mi sta dicendo: il Parco Sempione è uno dei polmoni di Milano, non lo devi toccare. Con Cuccuruccucu Battiato cosa mi sta dicendo?». Qui la maschera è gettata, qui si disvela la vera natura di questi “artisti” che non hanno nulla a che fare con la cultura, con l’arte, con l’essere intellettuali come invece si auto-celebrano, se è vero come è vero che “l’arte non sta negli oggetti, né nelle persone, ma nell’incontro tra l’oggetto e la persona. Se quell’incontro crea emozioni allora è arte, se non crea emozioni allora non è arte”, Oscar Wilde avrebbe detto più o meno così. Nel caso della musica e degli scritti di Franco Battiato le emozioni che vengono generate dall’incontro tra la sua musica e chi l’ascolta, sono forti, traversali, transculturali, internazionali. Questo è un dato di fatto indiscusso!

Se invece, come sostengono arditamente questi personaggi, per essere arte l’oggetto (testo scritto, dipinto, scultura, musica, etc…) deve possedere una “pregnanza”, una “morale”, un “messaggio chiaro” che va dall’artista allo spettatore, codificato entro certi criteri definiti da coloro che ritengono di essere l’élite culturale di un Paese, i detentori dei “vincoli” entro i quali esiste la vera arte oppure non esiste, allora agli stessi personaggi ci permettiamo di consigliare di andare a leggere un po’ di classici, oppure, per fargliela breve e comoda, di andare a guardare il film di Peter Weir, con la sceneggiatura di Tom Schulman e un superbo Robin Williams, “L’attimo fuggente” , nel tratto in cui in classe si parla di cosa è poesia e di cosa non è poesia! Non ci avventuriamo a dare altri consigli perché siamo certi che mai li prenderebbero in considerazione!

Franco Battiato

Ma detto questo, il fatto è che in questo Paese ci sono dei piccoli club di personaggi che si auto-celebrano come unti del Signore di cultura intelligente, colta, raffinata, ma che in realtà (e questo fatto lo svela senza ricorrere a contraddittorio alcuno) sono tanto mediocri quanto imbarazzanti nelle loro risorse culturali ed esperienziali. La Murgia, insieme ad altri personaggi che i telespettatori delle TV pubbliche e in chiaro devono da anni sorbirsi, fa certamente parte di questo “esclusivo club”. Club di “artisti” che utilizzano una artigianale strategia di marketing finalizzata all’auto-celebrazione che risulta tanto efficace quanto se disvelata imbarazzante: “tu dici genio a me così poi io dico genio a te”… ad libitum… con ossessività comunicativa… e purtroppo qualche volta la gente ci casca e scambia per cioccolata di qualità quello che cioccolata certamente non è…

Su questa vicenda non c’è altro da aggiungere se non che siffatti personaggi, pompati mediaticamente da anni da gruppi di potere che in Italia controllano buona parte della cultura, soffrono disperatamente di una terribile sindrome nevrotica che è quella che Sigmund Freud avrebbe a ragione definito di “Coloro che nella loro mediocrità soccombono al successo altrui”… ma questa ovviamente è un’altra storia, una storia di psicologia clinica, di psicopatologia, di psicoanalisi, per specialisti del settore che sarebbe improprio approfondire in queste pagine nelle quali vogliamo solo mettere in evidenza – come è già avvenuto in tutti i secoli della cultura Occidentale – che i veri geni, i grandissimi artisti, gli illuminati dell’arte, della cultura e delle scienze – come nel nostro caso Franco Battiato – sono sempre stati attaccati ignobilmente e spudoratamente dai mediocri del loro tempo, dagli stessi mediocri che sono passati alla storia solo e soltanto per aver agito violentemente e spudoratamente con le loro azioni contro i grandi del loro tempo. E quello che narriamo in queste pagine è l’ennesimo esempio, contemporaneo, di tutto ciò! Siamo però sicuri che in questo caso alla indiscussa grandezza artistica internazionale di Franco Battiat u’ pazzu, come lo chiamavano da giovane a Ionia (oggi Giarre) suo paese natio, corrisponda un altrettanto oblio della signora di cui abbiamo scritto e speriamo che mai i rispettivi nomi vengano associati nella storia che i posteri leggeranno della musica, della letteratura e dell’arte dei nostri tempi.

Andrea Giostra

https://www.facebook.com/andreagiostrafilm/

https://andreagiostrafilm.blogspot.it

https://www.youtube.com/channel/UCJvCBdZmn_o9bWQA1IuD0Pg

Fonti:

Canale YouTube di Michela Murgia: “Il finto intellettualismo di Franco Battiato. Buon Vicinato di Michela Murgia”: https://youtu.be/62S0labuxoo 

Rolling Stone: “«I testi di Battiato? Minchiate assolute». Che cosa non coglie Michela Murgia?”: https://www.rollingstone.it/opinioni/opinioni-musica/i-testi-di-battiato-minchiate-assolute-che-cosa-non-coglie-michela-murgia/510852/

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