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Il punto

La partita delle Partecipate a Palermo: la politica si inchina ai tecnici

sabato 9 Novembre 2024

I tecnici mettono in scacco matto la politica. Il “campo da gioco” della partita delle società Partecipate del Comune di Palermo sta vedendo mosse importanti. Le pedine professionali stanno avendo ragione dei “pedoni” amministrativi. Pezzi di un mosaico che le anime del centrodestra palermitano avrebbero voluto mettere in alcune caselle specifiche. Qualcuno, da questa prima tranche di nomine, ne esce un po’ con le ossa rotte. A cominciare da alcune anime di Fratelli d’Italia. C’è chi, fra i meloniani, avrebbe preferito nomine più politiche, come ad esempio sul fronte Amap (dove per mesi è stato fatto il nome di Antonio Tomaselli). Ma alla fine, ad uscirne vincitore, sembra essere proprio il sindaco, il quale non è venuto meno ai suoi principi di competenza per la scelta di ruoli cardine per i posti di sottogoverno.

Lagalla esce dall’impasse

Nonostante mesi di impasse infatti, il sindaco Roberto Lagalla è riuscito a piazzare mosse che lo stanno portando a sbrogliare una matassa che in estate sembrava decisamente intricata. Nominato il nuovo amministratore unico di Amap, il primo cittadino potrebbe presto chiudere i giochi anche della Fondazione Teatro Massimo, il cui Consiglio d’Amministrazione è ormai completo. La strada di Gesap sarà sicuramente più in salita, ma il probabile ritorno di Vito Riggio nel ruolo di amministratore delegato potrebbe spegnere sul nascere le ambizioni di alcuni fanti e regine del centrodestra.

Giovanni Sciortino apre la lista dei tecnici

Fratelli d’Italia ha avocato a sè la scelta del nuovo amministratore unico di Amap, ovvero Giovanni Sciortino. Il direttore generale uscente è però uno di quei profili tecnici che sembra molto vicino alla figura ideale che sindaco Roberto Lagalla avrebbe voluto per le sue società Partecipate. Tanto che più di qualcuno ha associato il nome di Sciortino più a quello del primo cittadino che a quello del fronte dei meloniani. Ciò anche alla luce delle richieste, mosse nei mesi scorsi, da alcune anime di FdI. Come ad esempio Francesco Scarpinato. L’assessore regionale aveva proposto per il ruolo di amministratore unico il nome di Antonio Tomaselli, già due volte amministratore unico di Palermo Energia. L’esperienza nella pubblica amministrazione c’era. Non l’appoggio dell’intero partito. Ed è in questa frattura che il primo cittadino ha inserito il nome di Giovanni Sciortino, il quale ha ricevuto l’investitura definitiva nell’Assemblea dei Soci che si è tenuta in via Volturno.

Si prosegue con il professore universitario Daniele Anselmo

Figure tecniche che hanno ragione di quelle politiche. Un po’ come Daniele Anselmo, ultimo consigliere nominato nel CdA della Fondazione Teatro Massimo. Profilo anch’esso associato ai meloniani ma il cui curriculum racconta di un passato molto più moderato che di destra. L’elenco delle pubblicazioni del professore della facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Palermo racconta di decine di pubblicazioni che riguardano la multiculturalità dell’Europa, il diritto islamico e gli aspetti sociologici del Nord Africa e del Sud Est Asiatico. Profilo tecnico e che riaprirà le porte del Teatro Massimo, con ogni probabilità, a Marco Betta. Un nome che proprio di Fratelli d’Italia non è. Anzi, la compagine meloniana lo ha osteggiato fino in fondo. Anche di fronte ad una petizione che ha visto migliaia di firmatari.

Sullo sfondo il probabile ritorno di Vito Riggio

A proposito di tecnici, nella partita delle società Partecipate rientra anche quello del “professore” Vito Riggio, dimissionario dal ruolo di amministratore delegato di Gesap. Uno scranno che però potrebbe tornare presto a vederlo protagonista, in una logica di cooperazione fra il sindaco Roberto Lagalla e il presidente della Regione Renato Schifani. Un patto di non belligeranza che potrebbe riguardare partite importanti per il futuro gestionale dello scalo palermitano. A cominciare dalla futura presidenza di GH, società controllata di Gesap che si occupa della gestione operativa dell’aeroporto Falcone-Borsellino. L’elenco prosegue poi con la futura scelta del direttore generale di Gesap. Figura per la quale si dovrà redigere il relativo bando a cui il centrodestra siciliano guarda con un certo interesse. E la lista si chiude poi con un fascicolo non da poco come quello della privatizzazione dello scalo palermitano. Il vero nocciolo della questione. Il vero motivo del contendere. Una partita nella quale i tecnici potrebbero giocare un ruolo fondamentale e dei quali, la politica, non potrà fare a meno.

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