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Oggi vogliamo raccontarvi “La Pescheria delle idee”, un progetto divenuto realtà, che potrebbe avere come suo manifesto “I sogni se lasciati nel cassetto ammuffiscono”; un nuovo modo di vedere il futuro e andargli incontro, un bellissimo “incubatore di progetti”. Per rendere meglio l’idea, vogliamo fare nostro un aforisma di Jack Nicklaus: “Per ogni pescatore, c’è sempre un nuovo posto, sempre un nuovo orizzonte”, proprio come per “La Pescheria delle Idee” per cui ci sono sempre nuovi luoghi in cui lanciare l’amo, avendo la mosca perfetta in grado di raccogliere idee guizzanti vita.
I Pescatori delle idee, così ci piace chiamarli, gruppo formato dall’architetto Michele Schifano, giovane geniale, vulcanico e visionario, Enza Di Maria, Nino Palumbo e Marta Dilena, non hanno avuto paura di mettersi in viaggio dentro se stessi, per trasformare ciò che era potenza in atto, tracciando quell’itinerario utile per confrontarsi, uscire dall’immobilismo e dalla giusta paura del domani che attanaglia molti giovani. Loro hanno scelto, ricordando Luis Sèpulveda, lo scrittore cileno appena scomparso, il suo “Vola solo chi osa farlo” e così si sono messi in gioco, avventurandosi in mare con ragione e passione ed, essendo in vena di citazioni, continuiamo con: “Ragione e passione sono timone e vela della nostra anima navigante” (Kahlil Gibran), infatti loro pescatori di idee sono. Ma facciamo un passo indietro e scopriamo quando e come nasce La Pescheria delle Idee.
La Pescheria delle Idee
La data da cui tutto è partito operativamente è stata domenica 5 gennaio 2020, con palcoscenico Mussomeli, centro dell’entroterra nisseno, dominato dal bellissimo e suggestivo Castello Manfredonico, maestosa vedetta che sembra proteggerlo dall’alto, dove, presso i locali del Manamanà, è stato presentato il progetto culturale “La Pescheria delle Idee” su iniziativa dei componenti del Collettivo “SempliCittà”, i cui intraprendenti fondatori, Gero Salamone e Michele Schifano, già si erano messi in gioco da qualche anno per lavorare a delle alternative che frenassero lo svuotamento delle aree interne della nostra terra, per ripensare al territorio che conoscono e in cui riconoscersi. La straordinarietà della Pescheria delle Idee, di questa fucina di belle menti, di questi talenti del pensiero, sta nel fatto che il loro non è un progetto preconfezionato e, quindi, già pronto, ma in itinere, un “panta rei” eracliteo che mostra come tutto muti meravigliosamente e si trasformi di giorno in giorno, proprio come la vita che non è immota, ma agente. Il loro, però, non è un pensiero chiuso in se stesso, ma idee che diventano azioni concrete, mutazioni, movimenti, anzi menti in movimento.
Questi giovani talentuosi e innamorati della loro terra li immaginiamo come un’orchestra che, suonando per risvegliare una energia sonnolente, con la musica vuole vincere i pregiudizi, la sfiducia, la diffidenza e lo scoraggiamento di chi non crede che un’associazione culturale possa offrire, senza alcuna richiesta di compenso, la possibilità di assistere a uno spettacolo teatrale, piuttosto che a un concerto. Il Futuro che, visto come fatto e atto di “Fiducia, Bellezza e Comunità”, si fa finalmente storia. Un’altra immagine che viene in mente, pensandoli, è quella di un ciclone che investe, travolge e coinvolge quell’immenso patrimonio di storia, tradizione e Innovazione, ma il cui occhio rimane immobile. Il giorno della nascita, il 5 gennaio, in tanti hanno dato un contributo rilevante e tra questi: Carmelo Vitellaro, creatore, insieme ai componenti del Circo Pace e Bene, del magazzino culturale e ideatore del Festival sociale “Mi Fa Sol”; Elio di Salvo, Deus ex Machina e uno degli organizzatori delle tre edizioni di Battichiè, che catapulta nella Sicilia degli anni 40, facendone vivere le atmosfere; Vito Geraci che, da cultore della sua terra, ha creato un brand di prodotti gastronomici di eccellenza, ovvero Don Vito Eccellenze Siciliane.
Una comunità, insomma, che accende la luce della nostra Sicilia in lampade che sono state pensate, disegnate e ritagliate perché potessero raccogliere le Idee, ognuna delle quali, impigliata in quella rete, metafora della vita di ogni isolano, affetto da sicilitudine e isolitudine che, a seconda di come la si vive, può essere introiezione del mondo o proiezione nel mondo: nella preposizione è la chiave di tutto. La Pescheria delle Idee è una “Ri-animatrice culturale” che sente un legame sacro con il territorio, con lo straordinario entroterra nisseno, struggente e misterico, isola nell’isola. Il primo pesce pescato, ricco bottino, è stato Agostino Riitano, autore del libro “Artigiani dell’immaginario” che, con Sicilia Immagina, ha percorso il suo tour di presentazione del libro in vari paesi dell’isola. La cesta metaforica, che raccoglierà le idee di questo mare pescosissimo che è l’uomo, vedrà come centro Mussomeli, laddove tutto è nato, ma con un fitto calendario di presentazioni del progetto che, dopo la Sicilia, ha fatto tappa, l’8 febbraio, a Roma e che avrebbe dovuto proseguire a Bologna, Milano, Torino e, poi, Parigi, Londra e New York, appuntamenti solo rimandati, a causa del blocco necessario dovuto all’esplosione del Covid-19. (Nella foto Marta Dilena, una delle ideatrici della Pescheria delle Idee).
L’architetto Michele Schifano, Presidente del consiglio di Amministrazione della biblioteca comunale “Paolo Emiliani Giudici”, ricordando l’emozionante “varo” ci racconta: “Si è parlato di generazioni, di Sicilia e del racconto che ne possiamo fare. Un racconto fatto di bellezza e del fare bellezza. Lo hanno fatto Enza Di Maria, Marta Dilena e Nino Palumbo, tre giovani talentuosi che hanno scelto di vivere in Sicilia. La Pescheria delle Idee vuole essere quindi una sorta di laboratorio dove ”le idee” si arricchiscono e diventano un progetto concreto”.
La Pescheria delle idee si propone la missione di diventare un nuovo landmark di relazione e innovazione al fine di importare nel nostro territorio tutto il meglio che la Sicilia e il Mediterraneo possono offrire. All’interno del progetto saranno selezionate le migliori pratiche di progettazione e gestione dei servizi verso la collettività per la rigenerazione di alcune parti del tessuto urbano, innescando processi innovativi per il territorio. Partire dai luoghi e da quello che vi accade dentro e intorno; un Laboratorio di rigenerazione urbana e sociale che riattiverà la comunità e l’economia del territorio trasformandosi in spazio di co-working dove ospitare workshop mirati ad avviare un processo di conoscenza e consapevolezza del territorio: ciò che in passato è stato e cosa potrà divenire in una sua prospettiva futura, ponte immaginario che unisce ieri, oggi e domani.
Nell’ottica di sviluppare un’idea di quartiere inedito, inoltre, il progetto si allarga lungo uno spazio urbano più ampio che coinvolge un’antichissima Fontana abbandonata, situata accanto la Pescheria, che sarà oggetto di recupero grazie all’attività di crowdfunding promossa dal Collettivo con il progetto #savethebeauty; ma in tale idea di quartiere si inserisce il Chiostro Monti da adibire a centro di aggregazione culturale e creativo con una gestione innovativa di alcuni servizi; una saletta multimediale che funzionerà come Osservatorio sull’innovazione e catalizzatore di idee; una biblioteca comunale come open space e una zona living con una nuova gestione di servizi e sezioni bibliografiche, oltre a degli spazi per iniziative culturali e creative; un giardino, adiacente al Chiostro, un Hortus non conclusus, dove avviare un’esperienza di “Orto Generazionale” e uno spazio relazionale e di lettura estivo.
Nei giorni del #iorestoacasa, la Pescheria non si è fermata e ha deciso di raccogliere in #donarebellezza i tanti contributi di chi ha prodotto “Bellezza”, postandoli sulla Pagina Facebook, come a dire che la “Bellezza nessuno può fermarla”.
L’Architetto Michele Schifano, facendo una summa di quali sono le linee guida che li hanno spinti a mettersi in moto, ci ha raccontato che come Bellezza intende quella che deriva dal fare, legata alla cura delle cose, con i cittadini che, sempre protagonisti, fanno le città belle, contesto in cui “La Pescheria delle Idee” si è innestata per raccontare ciò che viene fatto giornalmente, anche negli angoli più nascosti, riscoprendo il lavoro che le persone hanno prodotto durante questi giorni di solitudine e isolamento che, altrimenti, nessuno avrebbe potuto cogliere. Al detto tutto siciliano che è: “Andatevene dalla Sicilia perché qui non ci sarà mai nulla per voi”, la risposta è: “Se il consiglio è vattene che qui c’è un terreno arido per le tue idee, vuol dire che tu non hai fatto bene il tuo lavoro”. Questo, precisa, che non è un atto d’accusa alla generazione precedente alla loro, ma è come mettere un punto fermo da dove ripartire; è un non volere che ragazzi, con competenze, volontà, passione enorme per quello che fanno, siano costretti ad andar via “semplicemente” perché qui non gli si offre l’opportunità. Lo scopo è quello di creare una rete, che rimanda a quella dei pescatori e, quindi, al nome scelto, in cui l’idea di uno, con l’idea di un altro, più l’idea di un altro ancora, funga da effetto moltiplicatore. Con forza Michele Schifano puntualizza che loro non fanno volontariato, ma sviluppo di comunità, che riguarda, ovviamente, anche l’aspetto economico, perché senza considerare ciò, niente si tiene assieme.
Chiudiamo con: “La Bellezza salverà il mondo”, a cui la “Pescheria delle Idee” contribuisce appieno.