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La politica non va in vacanza ma i nomi sono al mare

lunedì 7 Agosto 2017
Assemblea regionale siciliana

Giorni caldi anche per la politica siciliana. L’ultima parola sull’appoggio di Forza Italia a Nello Musumeci, un si o un no, definitivo, dovrebbe arrivare domani, da Berlusconi in persona.

Oggi Angelino Alfano dovrebbe incontrare Delrio. Se venisse confermato l’apparentamento al Senato con la coalizione di centro sinistra, Alternativa Popolare avrebbe un solido argomento in più per rimanere accanto a Renzi anche in Sicilia. Anche alla luce di questa  premessa Alfano potrebbe provare a rilanciare sul nome di Giovanni La Via, un’indicazione che già nell settimane scorse non aveva prodotto il grandi entusiasmi anche dentro Ap (Firrarello in testa). Una parte degli alfaniani in Sicilia è tentata in ogni caso di aderire alla proposta di Musumeci che viene considerato più avanti ai blocchi di partenza rispetto alle altre candidature.

Il segretario regionale del Pd Fausto Raciti, ha lavorato molto sotto traccia nei giorni scorsi e conta di chiudere con un nome già nei  prossimi giorni. Cracolici torna sulle priorità da fare : «Se non si definisce con chiarezza il quadro della coalizione trovare il candidato diventa improbabile. Si tratta di un’esigenza pratica e concreta, non di una formuletta e basta»

Nel centro destra se può essere vero che qualcosa non abbia funzionato nell’approccio di Musumeci con Miccichè, a prescindere dalla valutazione che possa avere fatto il leader di #diventeràbellisima circa l’appoggio di Ap al governo Crocetta, certo è che Miccichè dopo la rottura a mezzo stampa, si è sentito tirare la giacca un po’ da tutti.

I sondaggi esprimono oggi un orientamento favorevole per il centro destra in Sicilia e dentro Forza Italia cresce il partito di quanti vedono in Musumeci una concreta possibilità di vittoria.

Molto dipenderà anche dall’atteggiamento dei cuffariani che su Lagalla sono disposti ad andare avanti senza riserve.

Il Pd procede cauto verso la strada della ricomposizione. Oltre alla scelta del candidato il problema più grosso è quello di trovare Crocetta in campo. Dopo la convention di Trabia del Megafono, difficilmente il governatore siciliano si vorrà fermare. Le armi della diplomazia, anche romana, potrebbero essere d’aiuto, ma in questa fase, l’ex sindaco di Gela è un candidato certo. Le quotazioni di D’Alia nel centro sinistra sono in aumento già da qualche giorno. Se gli alfaniani dovessero sciogliere la riserva, spezzando una lancia per mantenere l’attuale assetto al fianco di Renzi, il profilo dell’ex ministro della Funzione pubblica, potrebbe rivelarsi tra i più indicati. Rimarrebbe da comporre il rapporto con Orlando e Cardinale che vorrebbe lanciare Faraone.

Il rischio a quel punto è che si innescherebbe un cataclisma di reazioni a catena nel Pd.

 

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