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La Procura indaga per omicidio colposo. La Capitaneria: “Notizie errate ma ce ne scusiamo”

mercoledì 30 Novembre 2016
Traghetto "Sansovino"

 

La Procura di Messina indaga sull’ultima strage del lavoro. L’ipotesi di reato per l’incidente sulla nave Sansovino costato la vita a tre marittimi  ieri pomeriggio al molo Norimberga è quella di “omicidio colposo”.

“Tutta la notte ci sono stati i primi interrogatori e i primi accertamenti tecnici; abbiamo sequestrato la nave e aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo plurimo. Stiamo indagando per capire come si siano scatenate le esalazioni tossiche e pericolose”. A dirlo il procuratore aggiunto di Messina, Giovannella Scaminaci, che coordina le indagini dell’incidente sul lavoro avvenuto ieri sulla nave Sansovino, del gruppo Caronte & Tourist, che ha provocato la morte di tre persone. Uno degli intossicati resta in condizioni gravissime. Del pool, oltre al sostituto procuratore Federica Rende, fanno parte altri due magistrati e investigatori della Capitaneria di porto e di altre forze dell’ordine.


I
l comandante della Capitaneria di porto di Messina, Nazareno Laganà, che sta conducendo le indagini sull’incidente afferma spiega anche perché inizialmente era stato fornito un bilancio di quattro vittime. “L’errore – dice – è stato nostro: nei momenti concitati seguiti all’incidente abbiamo saputo che c’erano quattro morti. Ci sono state informazioni errate da parte degli ospedali e le notizie si sono accavallate; c’è stato un errore e ce ne scusiamo con tutti. I morti sono tre e speriamo che rimangano tali”. Nel frattempo continuano gli interrogatori. “Stiamo sentendo i membri dell’equipaggio poi riferiremo alla Procura. La dinamica verrà fuori dalla nostra inchiesta, al momento non possiamo fare congetture: dobbiamo essere cauti e valutare tutti gli elementi utili per far emergere la verità. Cercheremo al più presto di scoprire cosa è accaduto”.

 

Le indagini entrano nel vivo: “Stiamo cercando di capire – spiega il Pm – se il personale di bordo fosse andato in cisterna per un controllo o se qualcuno si è sentito male e gli altri sono andati dopo per aiutarlo. Si dovrà indagare sulla sicurezza e comprendere se si è trattata di una fatalità o di una mancata applicazione delle normative”. Le autopsie saranno disposte nei prossimi giorni. “Stiamo accelerando le indagini – conclude il procuratore aggiunto – per rispetto verso le famiglie che stanno soffrendo e nei confronti delle persone che si stavano impegnando sul posto di lavoro con abnegazione”.

 

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