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La giunta Musumeci presenta i progetti selezionati con il bando “La terra ai giovani”, in occasione della conferenza stampa tenutasi questa mattina a Palazzo d’Orleans. Sono dodici le aziende agricole guidate da altrettanti imprenditori under41 che riceveranno in concessione i terreni della ‘Banca della Terra‘ di Sicilia, prima regione per numero di giovani sotto i 35 anni titolari di imprese agricole.
Presenti all’incontro l’assessore regionale all’agricoltura, Toni Scilla, il dirigente generale del dipartimento Agricoltura, Dario Caltabellotta e gli imprenditori agricoli beneficiari dei terreni assegnati.
Protagonisti dell’iniziativa i giovani agricoltori siciliani. Infatti, il progetto coinvolge giovani under 41 che avranno il compito di eseguire i progetti sui terreni assegnati.
Si assiste ad una inversione di tendenza da parte dei giovani, che mette al centro della produttività economica siciliana la terra. Non a caso, la Sicilia ha raggiunto un vero e proprio primato nella coltivazione della terra.
“Il demanio della Regione dispone di decine di migliaia di ettari di terreno non utilizzabile, condannato alla scarsa pastorizia o del tutto improduttivo, ma ci sono terreni che possono essere ancora sfruttati“, afferma Musumeci.
La selezione delle istanze ha tenuto conto dei criteri fissati dal bando, puntando molto sul carattere innovativo e sostenibile del progetto agricolo da mettere in campo. Le idee dei neo agricoltori sono state valutate da una commissione dell‘assessorato regionale dell’Agricoltura e selezionate in base alla qualità, tipicità e sicurezza delle produzioni e delle filiere agroalimentari (vegetali, zootecniche e ittiche).
Il terreno viene assegnato per venti anni e i neo-agricoltori potranno accedere ai fondi del Psr e ricorrere all’aiuto dell’Irfis.
Ecco le peculiarità dei progetti selezionati: dai mandorleti alla birra artigianale passando per l’ape nera siciliana e il cane Cirneco dell’Etna.
“Abbiamo offerto ai giovani la possibilità di utilizzare una parte di terreni di proprietà della Regione per farne una fonte di reddito” dichiara il governatore siciliano in conferenza stampa, Nello Musumeci
E’ una iniziativa sperimentata con esito positivo in alcune parti d’Italia. Si tratta, in questa prima tranche, di 430 ettari che ricadono in quattro province (Agrigento, Caltanissetta, Enna e Siracusa), patrimonio dei dipartimenti Agricoltura, Sviluppo rurale e delle Asp. “E’ la concreta applicazione, dopo anni, della legge approvata dall’Ars che istituiva la Banca della Terra“, ha aggiunto il Presidente.
“I terreni non avevano una schedatura completa, abbiamo chiesto all’ordine degli agronomi, al collegio dei periti agrari e agli agrotecnici di redigere una scheda, lo hanno fatto. Abbiamo ancora migliaia di ettari da assegnare e aspettiamo le schede agronomiche per ogni tipo di terreno. Fra qualche mese partirà il secondo bando, altri 700 ettari di terreno e l’Irfis metterà a disposizione un prestito d’avvio d’esercizio a tassi bassi“, continua Musumeci.
Tante le specialità e le innovazioni sulle colture previste dai 12 progetti selezionati. Spiccano, per punteggio raggiunto nella graduatoria, le aziende di Simone Tumminelli a Barrafranca e di Antonio Giuseppe Buttaccio Tardio a Piazza Armerina, entrambe in provincia di Enna. All’azienda di Tumminelli vanno 12,37 ettari di terreno in cui sarà allevato e valorizzato il “Cirneco dell’Etna”, antica razza canina che recenti studi rivelano essere autoctono della zona etnea e la cui presenza in Sicilia è riconducibile a molti secoli prima della venuta di Cristo come confermato da monete e incisioni.
Farà invece produzione di biomassa e allevamento di ape nera siciliana l’azienda di Antonio Giuseppe Buttaccio Tardio a cui andrà un lotto da 37 ettari a Piazza Armerina.
Il progetto prevede l’incremento dell’impianto di eucalipto esistente e un boschetto di conifere da cui ottenere biomassa da conferire alla centrale elettrica presente nell’area di Dittaino.
Senza trascurare l’ambito zootecnico, come quello dell’azienda di Zaira Conti Mica a Carlentini, nel Siracusano, per la valorizzazione di razze autoctone siciliane: bovine (Modicana e Cinisara), ovine (Pinzirita e Barbaresca) e caprine (Argentata dell’Etna).
Invece, di birra agricola artigianale si occuperà l’azienda “Irias Società Agricola snc” di Barrafranca, con la coltivazione di orzo da birra che sarà trasformato in malto, e in birra artigianale siciliana al 100 per cento su un lotto di 7,59 ettari.
Partirà il secondo bando per mettere a disposizione altri terreni demaniali ai giovani che non hanno potuto partecipare al primo bando.
“Un modo efficace per mettere nelle condizioni i giovani di realizzare il proprio sogno di vita e al contempo, ridurre il numero dei terreni incolti, scongiurando così la desertificazione del territorio dell’isola“.
“Green ed ecologia rappresentano i due elementi previsti dalle linee giuda annunciate dalla Commissione europea. Perciò è essenziale condurre la terra verso una nuova prospettiva“, afferma Dario Caltabellotta, dirigente generale del dipartimento Agricoltura.
“Connubio tra agricoltura e giovani. Una misura per avvicinare i giovani ad una nuova prospettiva economica, ai fini della valorizzazione delle nostre eccellenze. L’agricoltura è il vero motore dell’economia siciliana” aggiunge l’assessore all’agricoltura, Toni Scilla.
Dunque si tratta di progetti per creare occupazione attraverso un settore vitale che è l’agricoltura. In virtù di questo obiettivo, la Regione Siciliana ha stanziato 15 milioni di euro per concretizzare le iniziative di politica agricola.
“Lo scopo del progetto è far riscoprire ai giovani l’auto imprenditorialità“, conclude il presidente, Nello Musumeci.