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Cosa succederà nei prossimi giorni

La riforma dei Consorzi di Bonifica inizia il percorso a Sala d’Ercole, parte la corsa agli emendamenti

mercoledì 11 Giugno 2025

Dopo mesi di attesa e due anni di lavori intensi in III Commissione Attività produttive, presieduta da Gaspare Vitrano, il ddl sul riordino dei Consorzi di Bonifica sbarca finalmente in aula.

Superato l’importante ostacolo della manovrina, Sala d’Ercole si prepara così ad un nuovo test di maturità. In attesa da oltre vent’anni, la riforma dei Consorzi inizia a intravedere la luce in fondo al tunnel. La complessità del testo richiederà ancora un po’ di tempo e l’approvazione non sarà immediata. Già, perché il primo passo è stato compiuto oggi con la relazione del presidente Vitrano, ma la discussione generale, come specificato anche da Luisa Lantieri, che ieri ha guidato la seduta, prenderà il via solo dopo il venerdì 20 giugno, data limite per la presentazione degli emendamenti. 

Ringrazio la Commissione che per circa due anni ha lavorato intensamente al di là di ogni colore politico, facendo un grande lavoro dopo una cinquantina di audizioni. Abbiamo ascoltato tutti coloro che lavorano nei Consorzi. Un grazie anche all’assessore Barbagallo che ci ha seguito prima come consulente e poi come assessore. Sottoponiamo a questo Parlamento una norma che sicuramente può essere migliorata, ma che comunque costituisce un’ottima base di partenza per porre fine ad un sistema che da anni attende di essere riformato. Da parte della Commissione e del governo c’è la volontà di ascoltare tutte le proposte, affinché la norma possa alla fine rappresentare una vera riforma per il comparto agricolo. Come Commissione presenteremo due emendamenti concordati“. Ha dichiarato in aula il presidente Vitrano subito dopo aver letto la relazione.

L’esponente di Forza Italia ha poi concluso il suo intervento anticipando che la III Commissione presenterà due emendamenti già concordati. Ma di cosa si tratta? Uno riguarderà da vicino la modifica della governance futura. L’altro punterà i riflettori sui lavoratori in servizio, rafforzandone la tutela. Le due modifiche proposte della Commissione, non saranno certamente le uniche. Ed è proprio sui dipendenti il nodo cruciale. Due sono infatti i punti che dal collegato della Finanziaria sono stati esclusi e dirottati verso la riforma. Stiamo parlando del turnover per far diventare i lavoratori a tempo indeterminato e il passaggio dai 78 e 102 giorni ai 156 giorni lavorativi. Il testo approvato in Commissione non li contiene e dunque le modifiche saranno necessarie. Ma non sarà facile. Entrambe infatti dovranno prevedere una copertura finanziaria. Su quest’ultimi due temi, tra chi presenterà gli emendamenti è certo che lo farà il deputato della DC e presidente della Commissione Affari Istituzionali Ignazio Abbate e componente della Commissione Bilancio che lo aveva presentato l’emendamento in questione nella scorsa finanziaria, poi accantonato per inserirlo contestualmente alla riforma. In questo momento la copertura finanziaria è stata data solo alla riforma, invece per quanto riguarda il personale lo sforzo dovrà sicuramente farlo il governo regionale in aula.

Allo stato attuale (CLICCA QUI), il ddl prevede la costituzione di quattro nuovi consorzi di bonifica: Sicilia nord orientale, Sicilia nord occidentale, Sicilia sud occidentale e Sicilia sud orientale. La riorganizzazione si baserà su criteri di integrità dei bacini idrografici, unitarietà dei sistemi irrigui, dimensioni adeguate per economie di scala e superamento dei vincoli amministrativi. I nuovi consorzi garantiranno accentramento dei servizi (come progettazioni o gare), riequilibrio nella distribuzione del personale, gestione unitaria e flessibile delle risorse idriche, maggiore autosufficienza economica e riduzione del sostegno pubblico per il funzionamento.

La legge istituisce inoltre un ufficio interconsortile per uniformare e centralizzare funzioni amministrative e di programmazione. La contribuzione consortile, ora commisurata ai benefici effettivi derivanti dalle opere di bonifica e irrigazione, verrà definita con l’introduzione di un catasto regionale unico e di un piano di classifica regionale per una equa quantificazione dei contributi. I consorzi saranno chiamati anche a svolgere attività complementari, quali la tutela e il risanamento delle acque irrigue, la difesa del suolo, la manutenzione delle infrastrutture rurali (strade interpoderali, acquedotti rurali, rete elettrica rurale) e la promozione di percorsi ecologici. La legge istituisce inoltre un ufficio interconsortile per uniformare e centralizzare funzioni amministrative e di programmazione.

Il disegno di legge prevede inoltre la valorizzazione del personale tecnico-turnista già in servizio, favorendo la riqualificazione e un impiego stabile nel sistema consortile. Il finanziamento delle attività derivanti dal contributo consortile sarà affiancato da fondi comunitari, nazionali e regionali. L’assessorato regionale continuerà a sostenere temporaneamente i consorzi con contributi diretti, da ridurre progressivamente in favore dell’autosufficienza finanziaria.

Priorità dell’uso agricolo dell’acqua durante le emergenze siccità, con possibili riduzioni contributive per i consorziati colpiti, norme per l’invarianza idraulica e la gestione integrata dei fiumi e coste, percorsi per l’approvazione degli statuti e regolamenti dei nuovi consorzi e nomina di commissari straordinari per garantire la gestione ordinaria fino al completamento del riordino. Saranno i punti da cui ripartire. La riforma rappresenta un passo fondamentale per modernizzare e rendere più efficiente il sistema consortile siciliano, rispondendo alle esigenze attuali di sostenibilità ambientale, sviluppo agricolo e sicurezza del territorio.

Il confronto è pronto ad accendersi. 

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